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Nonostante il bollino “Unofficial biography” in alto a destra, questa aveva tutta l'aria di una agiografia. Sorprendentemente e per fortuna, non lo è. Federico Scoppio, giornalista del gruppo L'Espresso/La Repubblica, con collaborazioni che spaziano dal Manifesto a Famiglia Cristiana, evita di santificare il figliol prodigo di se stesso e di sostanze ricreativa ammazza creatività e riesce in un'impresa (quasi) impossibile: un meraviglioso equilibrio tra amore per l'artista Morgan e onestà intellettuale, che non nasconde le ombre della carriera e della vita dell'ex leader dei Bluvertigo, ma neppure si accanisce impietosamente su un artista che, obbiettivamente, ha dato tanto alla musica italiana, non fosse altro che in termini di impatto mediatico che ha portato almeno la percezione di una musica “altra” in molte orecchie (teste? Raccolte di dischi?). Pur essendo diretto ai fan e non volto ad approfondire criticamente il personaggio e l'opera dell'artista, il volume di Scoppio porta a casa il risultato: una rassegna, neppure tanto veloce né superficiale, della vita e delle imprese di Morgan. Che, come sappiamo tutti, da un certo punto in poi, diventano quasi esclusivamente televisive e quasi per nulla musicali, per lo meno nel senso di creazione di nuove composizioni. Lasciando il giusto spazio a recensioni tanto di live quanto di dischi del Nostro sia positive che negative, sia di fan che di critici (spesso delusi dalle potenzialità tradite), Scoppio non nasconde il declino di un musicista da cui ci si aspettava molto e che ormai campa della sua popolarità televisiva senza che ciò si traduca in un effettivo innalzamento del gusto medio italiano in fatto di musica. Sarebbe stato da approfondire, magari, il ruolo non esattamente positivo giocato nella deriva umana, artistica e chimica di Morgan dalla ex consorte Asia Argento: ma qui il rischio di querele era altissimo, per cui si perdona a Scoppio ciò che il privilegio classista della querela nell'Italia di oggi non consente. Corredato da foto di grande formato scattate nei momenti pubblici della vita di Morgan, il volume è consigliato caldamente ai fan più recenti, ma anche sufficientemente smaliziati da non aspettarsi solo oro, incenso e mirra da una biografia sul loro beniamino.
Articolo del
04/10/2014 -
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