Ida Stamile si cimenta nel suo primo libro, “Visioni celate, carte svelate” con l’idea di fondere due sue grandi passioni, la poesia e l'amore per i tarocchi, e con la volontà di dare una voce lucida e viva ad un universo che è spesso avvolto nel mistero delle diverse interpretazioni.
Cosi come la poesia spesso nasconde parole e sentimenti non detti, che il verso rende visibili tangibili, anche i Tarocchi sono depositari di visioni nascoste, di domande interiori che hanno solo bisogno di essere svelate.
Il libro è un gioco d’identità, un viaggio fatto di versi, simbolico e reale, conscio e inconscio. È come una sorta di cammino iniziatico; è una formula magica che svela quegli ignoti segreti celati nell’antro buio e inesplorato della psiche.
Un percorso profondo ma affascinante che per la facilità di lettura e la scorrevolezza della sua poesia, può aiutare a colmare più di una curiosità dei neofiti e ad arricchire il vocabolario di chi è già esperto o appassionato del mondo affascinante delle carte dei tarocchi.
“Visioni celate, carte svelate” di Ida Stamile, pubblicato da Augh! per la collana Nuvole, è un’opera poetica, filosofico-alchemica ed è la narrazione in versi di un percorso esistenziale che cerca, attraverso le immagini esoteriche dei Tarocchi, di raggiungere un punto di approdo psichico nell’equilibrio onnivoro dell’universo.
Attraverso le immagini è la parola che coglie le sfumature più nascoste dell’animo umano. È così che il poeta si fa portavoce di un’alchimia interiore con il suo atteggiamento divinatorio, che lo rende profeta di se stesso e della variegata, insondabile natura umana.
A pochi giorni dalla presentazione del libro a Roma (giovedi 13 aprile alle 19,30 a LE MURA, Via di Porta Labicana 24), alcune domande all’autrice del libro
Come ti è venuto in mente un libro che coniuga la poesia e il mondo alchemico dei tarocchi? La poesia i Tarocchi, e tutto l'universo esoterico che essi custodiscono, sono due mondi che mi hanno sempre affascinata. L'idea parte da questa forte passione per svilupparsi poi verso il desiderio di dare una voce lucida e viva ai miei sentimenti e alle carte, verso la ricerca profonda e intima del sé, dell'Io più profondo, dell'amore e della vita con tutte le sue sfumature, positive e negative, dolorose e felici. Così come le mie emozioni avevano bisogno di essere espresse, anche i Tarocchi dovevano svelare la loro natura primordiale e tutti i significati di cui erano depositari. Volevo che la fantasmagoria esoterica abbracciasse la realtà nuda e cruda, il mio Io più profondo, racchiudendo così gli attimi più importanti di una vita (la mia, come quella di chiunque altro) in un mazzo di Tarocchi. Il titolo del libro infatti riassume un po' questa idea. La poesia spesso nasconde parole e sentimenti non detti, che il verso rende visibili, tangibili. Anche i Tarocchi in un certo senso sono depositari di visioni nascoste, di domande interiori che hanno solo bisogno di essere svelate. Da qui il titolo “Visioni celate, carte svelate”: tutto ciò che interiormente è celato viene svelato attraverso il verso e la lettura delle carte.
Qual è il nesso tra poesia e tarocchi? Entrambi custodiscono qualcosa di arcano, profondo e inconscio. Entrambi sono strumenti che, con approcci differenti, indagano sulla persona, perché non sono altro che aspetti profondi del nostro essere. Jung utilizzava la mitologia classica, le fiabe, l’alchimia per interpretare i sogni dei suoi pazienti. Anche questo tipo di approccio si più paragonare alla lettura dei Tarocchi, che spesso sembra avvicinarsi proprio a una seduta psicoanalitica o a una sorta di sogno lucido. Con i Tarocchi cerchi di scoprire qualcosa in più su di te (o sull’altro) usando strumenti poetici e simbolici e producendo così un discorso che ha una sua forza poetica e letteraria. Inoltre, così come la poesia spesso aiuta a lenire delle ferite o ad aprirne delle altre, a seconda dell'animo e dell'indole di chi la legge, anche i Tarocchi hanno lo stesso scopo. I Tarocchi si prestano dunque tantissimo a un tipo di approccio poetico/letterario e tanti in passato hanno affrontato l'argomento con questa chiave di lettura basti pensare, per citarne uno, a “Il castello dei destini incrociati” di Italo Calvino. Lo stesso Alejandro Jodorowsky, che un mazzo di Tarocchi l'ha ideato, nella terza parte del libro/manuale “Io e I Tarocchi” affronta gli Arcani Maggiori attraverso dei poemi lunghi. Per Jodorowsky infatti i Tarocchi rifiutano i limiti del pensiero razionale e manifestano i propri segreti attraverso un linguaggio poetico. La poesia e i Tarocchi infine si prestano entrambi a mille interpretazioni possibili ed è questa la loro più grande forza.
Ogni libro è un viaggio, da dove sei partita e a che punto sei arrivata? Il mio viaggio “filosofico-alchemico” nasce da una ricerca poetica, profonda e intima, di me stessa e dell'essere umano e da uno studio approfondito sulle lame dei Tarocchi, al fine di rendere il più possibile veritiero e intenso il percorso d'immedesimazione e di comprensione del lettore. Non so se sia riuscita nell'impresa, ma almeno ci ho provato. Questo itinerario poetico-esotertico ha rappresentato per me una sorta di cammino iniziatico. Questo libro è dunque solo l'inizio di un nuovo e lungo percorso ancora da intraprendere. Credo che ogni traguardo raggiunto sia sempre il principio di qualcos'altro, di un'evoluzione che è ancora di là da venire. C'è comunque il desiderio di continuare a scrivere, sempre con un occhio puntato alla sperimentazione, al connubio tra scrittura e occulto.
La poesia è in assoluto la forma di scrittura più ritmica e vicina alla musica, a chi ti sei ispirata per scrivere questo libro? Hai ragione. La poesia ha da sempre rappresentato per me la forza del verso che si trasforma in musica (altra mia grande passione), del verbo che cura e accompagna l'anima, penetrandola nel profondo. Non ho avuto un'ispirazione precisa, ma sicuramente il mio background culturale ha influenzato la mia scrittura e il mio approccio ad essa. Chi leggerà il libro avrà la possibilità di scoprirlo. Sicuramente figure come Anaïs Nin, Alda Merini e Sylvia Plath, che, secondo me, sono riuscite a dare un valore aggiunto notevole alla scrittura, forti delle loro esperienze e del loro coraggio, hanno avuto un ruolo importante nella mia formazione di donna e di poetessa. Dal punto di vista musicale penso invece a Patti Smith e a Jim Morrison, due personalità che nella musica hanno sempre avuto un orizzonte di scrittura votato alla poesia. Durante la stesura del libro poi ho ascoltato molto i Tool, che, secondo il mio modesto parere, sono tra i musicisti occulti contemporanei più pregnanti e incisivi sotto il profilo esoterico. Il booktralier che ho realizzato per il libro ha infatti come colonna sonora Schism
Poesia sofferta o atto liberatorio? Atto liberatorio capace di scoprire e aprire nuove strade interiori, capace di lenire e allontanare la sofferenza con la parola scritta
Nel tuo libro, hai raccontato ogni differente immagine del misterioso universo dei tarocchi con una poesia. Alla fine di questo percorso pensi di aver svelato anche qualche “trucco del mestiere”? Sicuramente ho cercato di aprire un varco su questo universo spesso misterioso e troppo spesso visto sotto un'accezione negativa. Nelle mie poesie ho provato a svelare in versi, e con un approccio quasi antropologico, la miriade di significati che i Tarocchi custodiscono. Ci sono tutti i misteri figurativi che ogni lama nasconde, i simboli celati e alcune delle possibili interpretazioni che essi manifestano quando vengono letti. Non tutto forse si riesce a cogliere subito, ma il segreto di “Visioni celate, carte svelate” è proprio questo: scoprirlo lentamente. C'è quindi un quadro generale e poetico sull'universo dei Tarocchi e un gioco in versi sulle modalità di lettura. La lettura e la comprensione più arcana e profonda delle lame sono però un'altra cosa. Si conquistano con anni di studio e di esperienza. Molto probabilmente nemmeno io ho ancora scoperto tutto...
Ci sono nel mondo della musica aneddoti o grandi personaggi legati al mondo dei tarocchi e della cartomanzia? Ce ne sono tantissimi legati sia al mondo dei Tarocchi che all'occulto in generale. Jimmy Page dei Led Zeppelin, ad esempio, è un seguace di Aleister Crowley e possiede non solo alcuni dei suoi manoscritti originali, ma anche le sue tuniche, i suoi cappelli, i suoi bastoni e i suoi Tarocchi. Nel 1975, Page acquistò persino una libreria specializzata in occultismo che chiamò Equinox, come il diario magico di Crowley. Nel mondo musicale, tra l'altro, ci sono tantissimi riferimenti a Crowley: I Beatles nella copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, David Bowie in Quicksand, Ozzy Osbourne in Mr.Crowley, i Ministry in Gaolden Dawn. Current 93, Marilyn Manson, John Frusciante dei Red Hot Chili Peppers, Mick Jagger, Philip Anselmo dei Pantera sono tutti ammiratori di Crowley. I Tool si sono ispirati alle opere di Crowley, all'enochian magic board del batterista Danny Carey e ad alcuni riferimenti alla Cabala ebraica per comporre Lateralus. Tornando ai Tarocchi invece, molto cara agli Zeppelin è la figura dell'Eremita. In IV compare la figura di un anziano che sembra rimandare a questa lama. L'Eremita appare anche nel film-documentario The Song Remains the Same, dove è Page stesso a impersonare questa figura misteriosa e ieratica. Anche John Lennon e Yoko Ono furono affascinati dai misteri dell'occulto. Il primo acquistò interi scaffali di opere sulla letteratura esoterica e nel 1974 l’occultista John Green venne assunto da Yoko Ono come suo lettore personale di Tarocchi. Mi fermo qui perché si potrebbe continuare all'infinito
Hai mai immaginato una colonna sonora alle poesie del tuo nuovo libro? Certo! A volte l'ho immaginata più morbida e seducente altre volte più oscura, quasi industrial e hardcore. Intanto, assieme a Giulio Pantalei dei Panta, durante la presentazione del libro il prossimo 13 Aprile a Le Mura, stiamo realizzando un reading musicato di alcune delle poesie estratte dal libro. Suonano molto bene e spero piacciano anche a chi le ascolterà quel giorno
Ti piacerebbe se qualcuna delle tue poesie diventasse il testo di una canzone? Mi piacerebbe tantissimo e magari un giorno, chissà, potrebbe accadere anche questo. Mai dire mai.
Cosa vuoi che resti ai tuoi lettori e cosa rimane a te di questa esperienza? Vorrei che i miei lettori s'immedesimassero il più possibile all'interno delle mie poesie, che le percepissero nel profondo. Vorrei anche che capissero quanti misteri, simboli e significati nascosti può racchiudere una sola carta dei Tarocchi, perché essi sono più di quello che si vede in giro o in TV. Sono un universo affascinante e ricco da scoprire, da studiare e da interpretare. Di questa esperienza restano le cose non dette ed espresse attraverso i versi di questo libro, la gioia di scriverli e la voglia di continuare a scrivere ancora. Vorrei infine ringraziare tutto lo staff di Augh! Edizioni che mi ha seguita passo dopo passo, rendendo questa esperienza ancora più unica ed esaltante
Articolo del
11/04/2017 -
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