«Imagine» è stata ispirata da «Grapefruit» di Yoko. Contiene molti frammenti che dicono «Immagina questo» o «Immagina quello». Se sfogli una copia di «Grapefruit» puoi renderti conto di come mi abbia influenzato. Non avrei mai potuto scrivere «Imagine» senza di lei. Mi ha aiutato con molti versi ma non ero abbastanza uomo da accreditarla. Gli autori di quella canzone erano John e Yoko ma ero ancora tanto egoista e inconsapevole da appropriarmi del suo contributo. Avrei dovuto attribuirla a Lennon/Ono perché il suo contributo è stato davvero grande”.
Così parlò John Lennon, intervistato da Andy Peebles di BBC Radio il 6 dicembre 1980, due giorni prima di morire. Su questa esplicita affermazione dell’interessato, l’anno scorso Yoko Ono ha chiesto di essere legalmente riconosciuta come co-autrice di “Imagine”, cosa che ha ottenuto quest’anno. Con una testimonianza del genere, nessuno potrebbe mai opporsi a tale richiesta.
Dev’essere per questo che Yoko, lontana da ogni anniversario (quest’anno ne sono passati 85 dalla nascita della Ono, 78 da quella di Lennon, 46 dalla pubblicazione di “Imagine”, 38 dalla morte di John), ha programmato per tempo una ricapitalizzazione del prodotto: e quindi, reissue di disco, film e uscita di questo ricchissimo volume,in contemporanea in tutto il mondo.
Si sa, l’età avanza e bisogna pensare al figlioletto di cotanto nome, grandi ambizioni, ma scarso talento: Yoko è comprensibilissima. Tanto più che le preoccupazioni pecuniarie di chi è abituato a vivere da miliardario (la Ono viene da una delle più importanti famiglie di banchieri giapponesi) stavolta danno vita a un’opera bellissima e indispensabile per tutti gli amanti di John Lennon e del rock in generale, in particolare degli anni ’70, ovviamente.
Certo, il libro segue la “trama” del film: ma quanta ricchezza in più! Valanghe di interviste trascritte, un’immagine, un ricordo, un profilo di e da ognuno di tutti quelli che hanno contribuito alla creazione del capolavoro di Lennon. Cartoline promozionali, il racconto della mostra “This is Not There” che John & Yoko tennero all’Everson Museum of Art di Syracuse, NY, dal 9 al 27 ottobre 1971, foto, piantine dettagliatissime, testimonianze. C’è da rimanere storditi da quanto c’è in questo libro. 320 pagine di grande formato che richiedono lettura accurata, ma mantengono la promessa di sviscerare ogni angolo, anche il più recondito, di “Imagine”.
La cura formale dell’edizione e la qualità elevatissima delle immagini sono poi un valore aggiunto che, uniti al grande formato, fanno sì che il prezzo del volume sia tutto sommato decisamente contenuto. Un vero e proprio libro d’arte che permette molteplici approfondimenti in cui, davvero, non riesco a trovare difetti, a parte una certa autocelebrazione di Yoko a p. 15 e da p. 308 a p. 313. Sei pagine in un volume di 320 ci stanno direi. Se cercate un libro musicale da regalare o regalarvi a Natale, direi che l’avete trovato. Consigliatissimo.
Articolo del
10/12/2018 -
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