A cinquant’anni dal Sessantotto, Cristiano De André ha riscritto la musica di Storia di un Impiegato, tramutando lo storico album di Fabrizio in un’opera rock. Un modo di riproporre ai giovani il messaggio poetico e sociale di De André in un mix di elettronica e strumenti acustici.
Il libro Questi i sogni che non fanno svegliare, scritto dal giornalista Alfredo Franchini, con la postfazione di Ottavia Pojaghi Bettoni (editore Arcana), ripercorre la genesi del lavoro più controverso di Fabrizio De André e ricostruisce il clima degli anni Settanta quando, alla sera, i giovani andavano a dormire sapendo che si sarebbero svegliati nel futuro e avrebbero partecipato al cambiamento del mondo; secondo Time il Sessantotto fu un rasoio che separò il passato dal futuro ma fu anche un sogno.
Un elemento davvero importante, il sogno, per De André il quale sosteneva che i problemi degli uomini restano sempre gli stessi, tanto da arrivare a dire: “L’uomo potrà anche andare sulla luna ma avrà sempre gli stessi problemi, a patto di non diventare un cinghiale laureato in matematica”. Il libro analizza le canzoni di Storia di un impiegato una per una ed è stato presentato da Franchini durante diversi concerti di Cristiano tra cui quelli del Carlo Felice di Genova, del Santa Cecilia a Roma e del Teatro Giovanni da Udine.
Il lavoro pubblicato da Arcana ci ricorda che quel mondo di ideali e di speranza non era il migliore dei mondi possibili in cui vivere ma era forse il migliore dei mondi conosciuti. Franchini era uno degli amici sardi di Fabrizio e raccolse in un altro libro precedente, “Uomini e donne di Fabrizio De André”, le lezioni ricevute dal grande cantautore genovese sulla vita, la politica, l’economia, l’amore perché “con Fabrizio si imparava di tutto”.
Cristiano ha raccolto il testimone dal padre e ci porge una bussola per orientarci in un mondo migliore, tanto da trasformare il suo concerto in una sorta di messa laica. Il libro è intrigante perché, tra l’altro, nel ricostruire il clima degli anni Settanta, rivela la genesi della Canzone del maggio ascoltata da Fabrizio da una ragazza francese ricercata dalla polizia. Il volume, oltre a essere una testimonianza e un omaggio all’opera di Fabrizio, entra nel merito della produzione musicale di Cristiano, un grande polistrumentista, (chitarre, bouzouki, violino, pianoforte), che ha chiuso il tour invernale con 17 sold out su 17 date, e ora si appresta a una nuova avventura: il 29 luglio sarà in concerto all’Arena di Verona con la Pfm. La storia che si rinnova
Articolo del
24/05/2019 -
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