Mi trovo nella posizione migliore per valutare questa autobiografia di Robert Foster, una delle due menti dietro ai Go-Betweens: quando mi è stata proposta, ho accettato, scambiando i Go-Betweens per una band pop-funk inglese degli anni 80 di cui non farò il nome e che - come loro, australiani - non ho mai granché frequentato.
Svarioni che capitano: ma fruttuosi, perché il mio non è quindi il giudizio di un fan.“Grant e io” è una delle più belle autobiografie rock che mi sia mai capitato di leggere. E ne ho lette tante. C’è la vita, l’Australia dei college fine anni 70, l’amicizia di due ragazzi che più diversi non si può - Robert Forster lo spaccone eccentrico e colto; Grant McLennan il campagnolo acculturato appassionato di cinema e un po’ nerd (diremmo oggi) -; la passione per il rock, le prime band di Forster, la chiamata al basso di Grant, che si rivela perfetto per il ruolo.
E quindi la rincorsa del sogno rock, un sogno molto bagnato di cultura alta, letteratura e cinema. Lo stesso nome della band - The Go-Betweens - viene da un romanzo del 1953 dell’inglese Leslie Poles Hartley, ma allude anche all’essere ponte tra diverse ispirazioni artistiche dei due, dato che significa “gli intermediari”.
Robert e Grant pensano in grande e da Brisbane in due anni volano prima a Londra, sfiorando la Rough Trade, poi a Glasgow, dove incidono un singolo per la Postcard. Comincia una serie di andirivieni in coppia o separati, tra Australia, Europa e America. Nascono amori, le ragazze dei due, brave musiciste, entrano nella band, che annusa più volte il profumo del successo, senza raggiungerlo veramente mai, anche per produzioni sbagliate. Finché la band si scioglie, il che causa la rottura anche tra McLennan e la violinista Amanda Brown, trauma da cui McLennan non si riprenderà mai più. Forster, invece, si trasferisce in Germania, dove ha trovato l’amore.
Dopo molte vicissitudini e dopo aver avviato delle rispettabili carriere soliste, a metà anni ’90 Forster e McLennan rimettono in piedi i Go-Betweens per alcune date dal vivo che si trasformano in un tour mondiale di notevole successo. Da bastian contrari, decidono di sciogliere nuovamente la band, senza registrare nulla di nuovo, per poi ritornare sulla propria decisione una decina d’anni dopo. Ma un destino oscuro li attende.
Chi conosce i Go-Betweens sa benissimo come va a finire la storia. Quello che è incredibile è come è raccontata: lo stile, l’eleganza, la vitalità, la passione, i sentimenti più veri ed autentici, anche nei loro rari lati negativi, abbondano in questa magistrale ricapitolazione della vita propria e dell’amico elaborata da Robert Forster. Più di un’autobiografia rock, sembra di leggere uno strano ma meraviglioso misto di romanzo di formazione e d’avventura, una specie di “Vita” di Benvenuto Cellini aggiornata al Novecento e a due ragazzi dai grandi sogni e dal grande cuore che sfidano il mondo. Un libro consigliato a tutti. Anche a chi non ama il rock. Anche a chi non conosce, o ha confuso, i Go-Betweens
Articolo del
04/06/2019 -
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