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Due ore di concerto, quello di Manchester, previsto all’interno del Fever Tour 2002, più un documentario di trenta minuti ed altri extra che soddisferanno non poco gli estimatori di Kylie Minogue, l’ex attrice australiana diventata poi in Inghilterra reginetta della musica pop. Vestita da Dolce e Gabbana Kylie ha allestito un mega tour sensazionale che non ha nulla da invidiare alle grandi produzioni americane. Si parte: Atto 1 Silvanemesis, all’interno di una scenografia degna di “Alien”, Kylie si traveste da moderna Barbarella super sexy ed esegue di fila “Come Into My World”, “Shocked”, “Love At First Sight” e “Fever”. Atto 2 Droogie Nights, accompagnata in scena dall’Inno alla Gioia di Beethoven, Kylie si diverte, balla, gioca e canta “Spinning Around” riproducendo costumi e gesta tratti dal ben noto film “Arancia Meccanica”. Atto 3 The Crying Game , Kylie dimostra che, quando vuole, sa anche essere romantica, ed esegue la ballata omonima con indubbia classe. Atto 4 Streetstyle, Kylie si traveste da poliziotta ed esegue con grande divertimento ed ironia “Confide In Me”, “Cowboy Style” e - aiutata da due avvenenti coriste - “Kids” il suo celebre successo con Robbie Williams. Al termine dell’esibizione si concede al pubblico e con un’abile e repentina mossa gli offre in pasto il suo famoso culetto . Atto 5 Sex In Venice”, Kylie diventa oltremodo conturbante: sdraiata su un letto in gueperie esegue languida e svenevole “On A Night Like This”, e poi ancora a seguire “In Your Eyes”, c’è da svenire! Atto 6 Cybertronica , Kylie gioca con l’elettronica ed i computer e circondata da ballerini manichini automi esegue “Limbo”, una cover di “ I Feel Love” e “Lucky”. Atto 7 Voodooinferno, Kylie è più sexy che mai e si scatena, in minigonna e stivaletti, sulle note di “Burning Up” e di “Better The Devil You Know”. Quando lo show variegato, divertente e di lunga durata sembra giunto al termine, invocata a gran voce dal pubblico, Kylie ritorna in un completino bianco davvero grazioso e regala a tutti il suo “hit”più memorabile, l’ immancabile “I Can’t Get You Out Of My Mind”.
Articolo del
06/12/2004 -
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