Simon Gärdenfors Il Mio Amico Morto Coconino Press di Anna Maria Parente

Quando si parla di narrazione non convenzionale, citare Simon Gärdenfors è un dovere. L’artista svedese, infatti, ha colpito ancora con un romanzo grafico commovente che mescola stile pop e serie anime anni Sessanta.

Il Mio Amico Morto (Coconino Press, Fandango) è un racconto talmente spontaneo che non teme di mostrare candidamente anche il lato più intimo dell’essere umano.

È la storia autobiografica di un’amicizia, forse una come tante, ma che viene interrotta in modo scioccante. Il titolo, è vero, parla da sé, ma non è affatto uno spoiler, perché la morte rappresenta solo l’inizio di un viaggio.

Per l’adolescente Simon il cambiamento scaturisce da una telefonata. Da quel momento il suo modo di vedere il mondo muta radicalmente e nel suo inconscio sembra esplodere una bomba devastante.

Dopo quella chiamata il cammino verso l’età adulta diviene vorticoso, faticoso, complesso. Simon sperimenta senza dirlo troppo ad alta voce quella che i medici chiamano depressione e che ha le sembianze di un paesaggio nebbioso e melmoso nel quale si cammina arrancando.

Arriverà la pace o forse la rassegnazione e farà capire a protagonista e lettore che tutto quello ci accade ci rende quelli che siamo.

L’autore

Simon Gärdenfors è un fumettista, presentatore televisivo rapper e conduttore radiofonico nato in Svezia nel 1978. È diventato famoso per aver realizzato un fumetto su Per-Olof Svensson, politico accusato (poi assolto) di aver ucciso nel 2003 Anna Lindh, allora ministro degli esteri.

La stile di Gärdenfors è caratterizzato da personaggi disegnati come icone tondeggianti e da sceneggiature con tematiche autobiografiche o di attualità.

Articolo del  29/09/2021 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati