I mondi di Gipi (Gianni Pacinotti) sono spesso abitati da adolescenti e racchiudono, perciò, un'energia poetica incommensurabile. Questa è la Stanza (Coconino Press) racconta proprio uno di quei mondi.
Il graphic novel pubblicato nel 2005 torna in tutte le librerie con un’edizione nuova di zecca, impreziosita da una copertina cartonata con sovraccoperta e da schizzi preparatori.
Questa è la Stanza è uno spaccato d’Italia e un micromondo fatto di gente e problemi comuni, amicizia e musica. Proprio la musica è la protagonista indiscussa del romanzo, come afferma l’autore stesso nel commento a fine volume. Siamo certi, quindi, che questa storia abbia molto di autobiografico.
Quelle che erano quattro mura abbandonate e desolate diventano per i protagonisti un luogo speciale, magico, dal quale escono note potenti ed emozionanti, grazie agli strumenti e agli amplificatori.
Al contrario di quanto accade in Esterno Notte (2003), i personaggi di Questa è la Stanza sono meno cupi, più leggeri. Sicuramente quest’effetto è dato dall’uso degli acquerelli e dalla scelta di colori più tenui. I tratti delle sagome non sono ben definiti, ma sovrapposti: uno stratagemma geniale usato per dare l’idea di movimento. In tal modo, l’energia esce dalla pagina e giunge sulla pelle del lettore. Non a caso, nel 2006, grazie a questo lavoro, Gipi ricevette il Premio Micheluzzi al Miglior Disegnatore.
Gli acquerelli, la semplicità, la leggerezza sono stati messi insieme in modo armonico per rappresentare la purezza e la spontaneità di quella terra di mezzo tra la fanciullezza e l’età adulta. Eppure questo spaccato di vita non è tutto dipinto di rosa e lo sanno bene anche protagonisti che, come tutti, hanno alle spalle famiglie disastrate.
Anche se la narrazione è collocabile negli anni Settanta, l’epoca delle grandi fabbriche, degli operai e della ribellione contro i padri e le madri, le emozioni espresse e i suoni dell’anima rendono l’ambientazione quasi universale.
Articolo del
29/10/2021 -
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