Un libro che sottolineiamo con moltissimo interesse. Pubblicato da Officina di Hank, parliamo di questo nuovo libro firmato dal giornalista Giordano Casiraghi dal titolo “Battiato. Incontri”. Da Radio Montevecchia a Re Nudo fin dentro la grande comunicazione musicale italiana… Casiraghi in tutto questo è stato anche amico, persona vicina a Franco Battiato e ci regala dunque un libro che forse doveva prima di tutto a se stesso e poi a tutti noi: uno sguardo sull’artista siciliano ricco di voci, ricordi e aneddoti dalla voce di chi come lui l’hai vissuto da vicino. Un libro che non solo ci racconta la storia da un punto alto della verità, ma ci regala anche aspetti inediti e angoli assai poco conosciuti come quel disco mai pubblicato, come quello spettacolo teatrale dal titolo “Baby Sitter”, come la genesi della trasformazione che dalle sperimentazioni dell’avanguardia lo porta ad approdare alla canzone che tutti conosciamo. Ma tanto, tantissimo altro che naturalmente non sacrifichiamo qui in poche righe. Due rapide chiacchiere con Casiraghi e l’invito a scoprire questo libro che di certo ci mostrerà la storia come raramente ci è concesso di fare.
La storia da chi la storia l’ha vissuta. È questo il vero punto decisivo di questo libro. Che cosa ha significato ripercorrere la storia che tu stesso hai vissuto anche attraverso la loro voce? Ha significato ripercorrere una storia che certamente già conoscevo, ma in certi casi arricchita da episodi personali che ciascuno ha evidenziato. Quindi un completamento e un arricchimento.
Immagino anche che ci siano stati momenti di “correzione”… qualche ricordo sghembo che magari ti sei sentito di rettificare… Non più di tanti. Ogni storia raccontata è stata da me stimolata con domande: la classica intervista che poi ho trasformato in un testo unico da sottoporre all’interessato per ogni aggiustamento che avesse voluto fare.
Molto interessante capire le varie “onde”, le varie fasi di Battiato. Questo libro ci permette anche di conoscere cose praticamente “inedite” della sua vita… secondo te esiste ancora dell’altro che non conosciamo? Esiste senz’altro dell’altro. Credo però che finora sia emerso almeno il 90% del Battiato artista, con questo libro credo di aver contribuito ad alzare questa percentuale.
Esiste un lato della storia che probabilmente avrai vissuto anche tu da vicino ma che nel libro manca e sinceramente mi sarei atteso. La vita quotidiana, privata, affettiva di Battiato. Perché non l’hai voluta inserire o comunque non in modo sfacciato? Perché non raccontare l’uomo anche da chi l’ha vissuto fuori dal lavoro? Lungi da me raccontare il privato. Avrei avuto qualcosa da aggiungere? Forse, ma che importa. Non l’ho mai fatto e non lo farò con un libro. Che poi situazioni private se ne trovano nel libro, volendo. Per esempio dico con esattezza chi era in compagnia di Battiato il 29 novembre 1980 in un’occasione privata.
Altro aspetto che viene meno, se ha mai abbia un peso ovviamente, è quello politico. “Pollution” da molti è considerato il primo vero concept italiano dedicato alla lotta all’inquinamento (e tanto altro ancora certamente). Secondo te aveva senso indagare e raccogliere testimonianze anche su questo fronte del suo pensiero artistico? Sul fronte politico Battiato si è impegnato già dagli anni Settanta. Era molto vicino ai radicali di Pannella. Poi nella giunta Crocetta, molto più avanti. Che dire? La politica l’ha messa anche nelle canzoni: con Povera patria supera tanti suoi colleghi come impegno politico.
Tanto spazio al lato umano dell’artista… colpisce come tantissime voci si sono ritrovate quasi all’unisono su aspetti di sensibilità, curiosità… umiltà… colpisce anche l’ironia, un elemento che pochi conosco e pochi si aspetterebbero. Eppure Battiato, al pubblico profano, arrivava spesso come tanto altro, come un uomo distaccato, quasi ascetico… o magari è la mia semplice impressione. Cosa mi dici in merito? Non so cosa ne pensi e se hai mai ragionato su qualcosa di simile… Battiato aveva una forte personalità. Con il tempo ha smussato alcuni suoi lati. Per me entrare in contatto e frequentarlo è stato facile, frequentarlo già un po’ più impegnativo.
Posso azzardare una domanda in bilico tra la cronaca e la spiritualità? Nell’ultimo tempo di vita, Franco Battiato che musica aveva dentro? Ascoltava spesso il «Kyrie» da "Messa Arcaica".
Articolo del
19/07/2022 -
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