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Enrico Fontana
A nord di Londra. Itinerari canteburiani verso Hatfield e dintorni
Arcana Edizioni
di
Renzo Stefanel
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Enrico Fontana è l’uomo dei “labour of love”, quelle quei libri scritti per amore smisurato verso un artista o una scena senza aspettarsi molto in cambio. Dopo aver dedicato un saggio ai produttori del Krautrock, uscito due anni fa sempre per Arcana, ora si dedica a due gruppi della scena di Canterbury, ovvero gli Hatfield and the North e i loro eredi National Health.
Band di culto: dal secondo disco degli Hatfield and the North Jonathan Coe ha infatti rubato il titolo “The Rotters' Club” per un suo fortunato romanzo. Meno fortunati sono sempre stati i due gruppi in oggetto, uniti dalla permanenza di diversi musicisti, dall’aver visto la collaborazione di diversi mostri sacri del prog (Robert Wyatt, Bill Bruford e Steve Hillage bastano? E non sono i soli) e dall’aver operato da quando l’epoca d’oro del prog si concludeva, e poi sotto quelle del punk e della new wave. La Virgin, etichetta degli Hatfield and the North, non li curò molto: si buttò sul punk. Per i National Health ci furono solo etichette minori.
Onore a Fontana che ha raccolto tutto quello che si può raccogliere sulle due band, confezionando una summa dettagliatissima della vicenda di due band che non ebbero mai molta fortuna (un 43° posto con THE ROTTERS CLUB per Hatfield and the North; un tour USA per i National Health), ma che sono oggetto di un culto mai estinto. Vi sono delle pecche: “seppure” vuole il congiuntivo, che invece fastidiosamente manca quasi sempre; il dono dell’affabulazione non è ancora stato concesso dalle Muse a Fontana, che si slega un po’ solo nella ultime pagine; l’elenco di ricordi personali dei fans dopo la morte di Pip Pyle poteva essere ridotto (ce ne sono di spassosi o curiosi; altri sono totalmente inutili). Il pregi sono la narrazione puntuale di esordi, carriera, scioglimento; l’analisi copertine e dischi; il florilegio di citazioni di membri dei gruppi e collaboratori; la collezione delle più disparate fonti a comporre quella che sarà una megavoce di Wikipedia, ma pur sempre un ritratto il più completo possibile delle vicende delle due band. In definitiva, per gli appassionati del suono di Canterbury il volume si candida ad essere una piccola Bibbia: imprescindibile. E altrimenti, se non c’era Fontana, chi ci pensava? Quindi bravo
Articolo del
04/08/2022 -
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