Arriva il secondo volume delle memorie di Carlo Basile, un pezzo importante della discografia italiana, prima manager della promozione della EMI italiana dal 1969 al 1972, quindi responsabile del repertorio internazionale per la RCA italiana, poi in BMG come capo della divisione video dal 1989 al 1995 e infine responsabile delle etichette italiane distruibute sempre dalla BMG fino al 1999.
In tutto questo, ha fondato negli anni ’60 la rivista musicale “Off-Side”, ha collaborato a “Ciao 2001”, “Nuovo Sound”, “Supersound”, “Audiovisione” e alla leggedaria trasmissione di Radio Rai “Per voi giovani”. Niente male, eh. Un curriculum che spiega il grande valore delle memorie di Basile: se succedeva qualcosa in Italia che vedeva coinvolte le più grandi star internazionali (escluse quasi solo quelle del prog), beh, lui c’era. E non solo in Italia. Il mitico soggiorno del 1973 di Bowie, Ronson e compari a Roma? L’ha seguito lui: lui è andato a prendere Bowie alla stazione Termini, lui l’ha accompagnato alla villa in loalità La Storta sulla via Braccianese, lui ha portato in giro per Roma Mick Ronson.
L’arrivo di Bowie a Genova via mare nel 1976: c’era Basile ad accoglierlo. I concerti italiani di Lou Reed del 1975, finiti tra lacrimogeni e assalti degli autoriduttori? Basile era lì a proteggere Reed e a proteggersi dai suoi scoppi d’ira per la situazione. E delle prove per il tour nello studio A della RCA a Roma sapevate? Il primo, catastrofico tour italiano dei Damned? Lui c’era. Il concerto di Bob Marley a San Siro? Lui c’era, anche se per seguire la Average White Band, improvvidamente messa di supporto ai Wailers.
La cosa notevole di queste memorie, oltre e insieme relativamente alla messe di aneddoti totalmente inediti qui narrati, è che sono raccontati assolutamente senza peli sulla lingua: la verità, nuda e cruda, signori e signore, quale di solito è dato riscontrare solo nei libri rock del mondo anglosassone: eccessi gloriosi e figure miserande, ma soprattutto NOMI e COGNOMI, Basile li racconta tutti! Droga, sesso, avventure rocambolesche: solo in un paio di occasioni, che peraltro riguardano dei discografici esteri, Basile tace le generalità dei protagonisti. Volete sapere come era Lucio Dalla nel privato? Come era arredata la sua casa di Roma? Leggete “Carlo, you rock!”.
E poi, vogliamo parlare dello stile con cui tutto è raccontato? Certo, a tratti la punteggiatura diventa creativa nel tentativo di rendere il parlato (si ha la sensazione che il libro nasca dalla trascrizione di memorie orali), ma, a differenza di casi simili, tutto è leggibilissimo e gradevole. La lettura è scorrevolissima è appassionante, per cui un libro corposo (216 pagine non sono poche, anche se è notevole l’apparato iconografico) finisce in un attimo e non si è mai sazi di leggerlo. Il titolo? Deriva dall’apprezzamento che Basile ha ricevuto più volte dal rockstar straniere, colpite dal trovare un discografico così appassionato e scavezzacollo, e pur sempre professionalissimo.
Insomma, il volume i suoi 60 euro, che non sono pochi, li vale tutti, tant’è vero che lo candiderei a equivalente italiano di “Life” di Keith Richards, o di “Apathy for the Devil” del giornalista di NME Nick Kent. Unica pecca il fatto di dover ordinare il libro sul sito della casa editrice svizzera, all’indirizzo https://marmot-publishing.com/carlo-you-rock-volume-2/: ma per chi si affretta c’è pure il 10% di sconto. Consigliato? E che ve lo dico a fare?
Articolo del
14/11/2022 -
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