Luca Perasi - ne ho già parlato - è uno dei massimi esperti mondiali di Paul McCartney, anzi forse IL massimo esperto mondiale. Ma non sono io che ve lo dico: lo dice McCartney stesso, visto che per l’ultima sua uscita discografica, la raccolta THE 7” SINGLES BOX, è stata richiesta proprio la consulenza di Perasi, riportata sul disco: “Label copy: MPL team with additional research by Luca Perasi”. In più Perasi, col suo stile apparentemente asettico e referenziale, è in realtà in grado di costruire narrazioni avvincenti quanto le più sorprendenti biografie di rockstar. La nuova fatica di Perasi, due volumi usciti rispettivamente a maggio 2022 e ad aprile 2023 per un totale di oltre 900 pagine, dedicati a “Le storie dietro le canzoni”, come recita il sottotitolo, è infatti tutto meno che noiosa. Perasi rende il racconto di come è nata e si è sviluppata ogni canzone del songbook del Macca, fuori dai Beatles, estremamente avvincente e preciso, tramite dichiarazioni dei protagonisti, frutto di una ricerca di archivio imponente e anche di interviste condotte in prima persona, informazioni precisissime (volete sapere che microfoni sono stati utilizzati in quella tal canzone? C’è Perasi che lo sa) e anche alcune notazioni sulla struttura armonica e melodica dei brani, che si rimpiange non siano di più, anche se non potevano esserlo per non appesantire la lettura ai non musicisti. Due volumi, dicevo: non solo per la mole dell’opera, ma anche perché la carriera del Macca post Beatles è divisibile in due periodi ben distinti: 1970-1989 e 1990-2022.
Nel primo, secondo quanto spiega nell’introduzione Perasi, McCartney cerca innanzitutto di mettersi alle spalle i Beatles e costruirsi una carriera solista di rispetto: ci riuscirà, divenendo uno dei dominatori delle classifiche mondiali, baciato quasi sempre dal successo di pubblico, ma altrettanto quasi sempre dagli attacchi della critica. Poche le eccezioni che mettono d’accordo tutti, almeno all’epoca: BAND ON THE RUN (1973), uscito a nome Wings, e TUG OF WAR (1982), da solista. Negli anni 80, dopo lo scioglimento degli Wings, costruisce un personaggio quintessenza dell’artista pop di successo, giovanile, al passo coi tempi, inserito nello stardom come testimoniano le collaborazioni con Stevie Wonder e Michael Jackson. Il punto debole di questo periodo è la tendenza a scrivere più pensando a cosa gli altri si aspettano da lui (pubblico e/o critica) che a quanto si sente di fare. Il che non gli impedisce di dar vita a capolavori. Se all’epoca la critica ne parlò male, oggi dischi come RAM o VENUS AND MARS sono ampiamente rivalutati.
Il secondo periodo, 1990-2022, si caratterizza invece per l’intensa attività dal vivo, che comprende ormai molti brani del repertorio dei Beatles; per l’irruzione nel campo della musica colta (5 lavori); la ripresa decisa delle sperimentazioni più ardite sopratutto tramite il progetto The Fireman, portato avanti insieme a Youth, bassista dei Killing Joke, ma non solo; la produzione di cover di grandi classici del passato (3 lavori); e quella dei lavori solisti, più rari rispetto al periodo precedente. Anche qui gli album notevoli, essenziali, non mancano, come CHAOS AND CREATION IN THE BACKYARD, NEW e EGYPT STATION. In entrambi i volumi Perasi tenta di sviluppare cinque linee tematiche: l’analisi della tecnica compositiva di McCartney; la vasta gamma di generi affrontati; i procedimento di lavoro in studio; l’analisi delle canzoni nelle loro parti strumentali e vocali; l’aspetto testuale, tutt’altro che banale come la vulgata pretende. Inoltre segnala, dopo ogni album o singolo, “altre canzoni registrate durante le sessions”, “altre canzoni del periodo”, comprese ben 71 canzoni inedite, che Perasi, da buon fan accanito, conosce e possiede.
E tutto, come accennavo all’inizio, con la capacità di mettere il lettore a fianco di Sir Paul e dei suoi collaboratori tanto ella sala d’incisione quanto nelle circostanze in cui è stata scritta questa o quella canzone. Perasi, tramite il racconto della nascita e della composizione dei brani, ci fa il dono di vivere per un po’ insieme a McCartney. Giudicate voi se è poco.
Articolo del
26/09/2023 -
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