Il professor Michelone già nel 2017 sullo stesso argomento si era cimentato in un opera più corposa dal titolo significativo “Il Michelone: nuovo dizionario del jazz: 1200 dischi jazz in 100 anni” sul modello di famosi dizionari dedicati ai film, alla canzone, al rock, alla musica classica. Perché quindi riproporre l’idea di un nuovo dizionario del jazz? Secondo lui ”nasce dall’attuale esigenza di aggiornarsi all’uso e consumo di questa “musica dei sensi” ed in effetti nella prefazione di Jesse Chastain Dayle troviamo la sintesi di cosa ha spinto l’autore a scrivere questa nuova pubblicazione. La scelta è quindi mirata ad un obiettivo preciso: ”offrire un dizionario non indirizzato unicamente ai soli album (come avviene negli altri libri) bensì svolto soprattutto attraverso i brani celebri, inteso, quindi, per garantire una selezione di singoli pezzi memorabili, raggruppati a loro volta attraverso i grandi stili jazz (hot, swing, bebop, e così via) che storicamente si susseguono dall’origine ai nostri giorni.”
Qual è quindi il metodo per far sì che un qualsiasi neofita del genere non si perda nei meandri degli stili, degli interpreti e di ogni sfumatura di genere così peculiare quando parliamo di jazz? L’asse portante del libro composto da circa la metà delle pagine dell’intera opera espone tutte le realtà del Jazz in ordine alfabetico dalla A di African alla V di Vocalese. In tutto trenta voci piene di precisi riferimenti agli stili, linguaggi e movimenti con all’interno in ordine di importanza 1.850 brani significativi scelti dall’autore che specifica: ”non hanno la pretesa di essere i migliori in assoluto – pretesa del resto vana o inutile già in partenza, visto che nel jazz non esistono criteri oggettivi – bensì sono quelli che sottostanno a tre categorie di ricerca spesso incrociate o sovrapponibili: la bellezza estetica, l’importanza storica, la fama popolare. Ad esse aggiunge poi una quarta categoria, la sua opzione personale che definisce alla fine un compendio delle prime tre, lasciando al lettore la facoltà di dare il proprio contributo a integrazione dell’opera.
Sempre per venire incontro alla formazione conoscitiva del genere “Jazz”, Michelone prima del corposo contenuto dedicato agli stili, guida il lettore attraverso alcuni paragrafi che contengono un elenco dei motivi per amare il Jazz e di come nel tempo sia stata utilizzato questo termine, I trenta titoli fondamentali per avvicinarsi al genere, le frasi illuminanti di gente famosa che ne definiscono il valore e le date fondamentali che ne hanno segnato la storia. Negli altri paragrafi possiamo trovare i riferimenti agli strumenti musicali “jazzistici”, un elenco dei 130 film sul jazz dal 1917 al 1980 e dei 50 storici Festival dal 1937 al 1980, un salto tra gli accessori cult e di moda indossati dagli interpreti e dai seguaci del genere ed un elenco dei record store nel mondo dove poter comprare i dischi. A compimento dell’opera troviamo negli ultimi paragrafi la parte più bibliografica con la descrizione dei 260 termini jazzistici catalogati, l’elenco dei 100 album di storia del jazz dal 1917 al 1980, i 75 libri sul jazz dal 1929 al 1980 e i 40 attuali dal 1981 al 2023. Un infinito songbook unico nel genere, di facile consultazione, destinato a durare nel tempo per chi voglia avvicinarsi al jazz nella maniera più diretta, creativa e affascinante.
Articolo del
15/01/2024 -
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