Messa a confronto con la biografia del chitarrista Izzy Stradlin “Dust N’ Bones”, pubblicata in Italia dallo stesso editore e recensita in queste pagine, l’autobiografia di Duff McKagan, bassista dei Guns N' Roses, si rivela più godibile per lo stile mai enfatico del musicista-autore.
Con sobrietà McKagan racconta la sua storia e la sua partecipazione alle vicende della band, mettendo spesso in risalto il proprio background punk-rock e hardcore punk. Il libro contiene numerosi riferimenti al circuito underground (Fartz, D.O.A., Black Flag, Henry Rollins, l’etichetta Alternative Tentacles) che impediscono a “It's so easy e altre bugie” di diventare una narrazione monolitica poco allettante per i lettori ai quali non stiano a cuore esclusivamente l’hard rock e l’heavy metal.
Del resto, McKagan sottolinea che una delle carte vincenti dei Guns N' Roses è stata la capacità di individuare una formula personale che fondeva abilmente tutti i generi sopracitati.
Il tema della dipendenza da droga e alcol attraversa buona parte del testo, e tuttavia il bassista non propina celebrazioni della vita dissoluta; al contrario, attribuisce con estrema lucidità il disfacimento del complesso soprattutto agli eccessi sfrenati a cui si sono abbandonati i membri nel corso degli anni.
Arrivati alla tournée per promuovere gli album “Use Your Illusion” e “Use Your Illusion II” all’inizio degli anni Novanta, la coesione è completamente scemata; il gruppo ‒ messo in piedi da una cerchia di amici che, vissuta tra gli stenti, aveva portato avanti con determinazione il proprio progetto, ed era riuscita a sfondare ‒ è diventato “un circo itinerante”.
Conclusa la narrazione dell’avventura dei Guns N' Roses, “It's so easy e altre bugie” procede per più di cento pagine con l’esposizione delle altre iniziative musicali intraprese da McKagan; la lettura diviene però, bisogna ammetterlo, assai meno interessante, anche perché l’autore si dilunga sulle sue passioni salutistiche.
Meno ricca di rimandi al repertorio della band rispetto a “Dust N’ Bones”, ma non di aneddoti che incuriosiscono, e, come già detto, più apprezzabile per il tono dimesso con cui è stata scritta, questa autobiografia sarà sicuramente apprezzata dai fan della band (alcuni dei quali, apprendiamo dalle parti in cui si citano le bizzarrie e le intemperanze del frontman Axl Rose, sono dotati di pazienza davvero sovrumana)
Articolo del
24/04/2024 -
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