“A chi si è perso A chi si è ritrovato A chi si sta ancora cercando”
Si apre con queste parole "Con gli occhi bendati" di Ida Stamile (uscito per la casa editrice BookTribu), un volume che affonda le radici in un profondo desiderio di esplorare l'animo umano, le sue ombre e le sue luci, attraverso uno sguardo che non si lascia accecare dalla superficie ma che cerca la verità nelle pieghe più nascoste della realtà.
È un'opera che coinvolge il lettore sin dalle prime pagine, un viaggio introspettivo e, al contempo, un'indagine sulle relazioni, sui conflitti interiori e sul significato di una vita che spesso si trova a dover fare i conti con il dolore, la disillusione e la speranza.
La Stamile, giornalista, scrittrice, poetessa, videomaker e studiosa di esoterismo, dopo “Visioni celate, carte svelate”, suo primo libro di poesie uscito nel 2017, seguito dal suo approfondito saggio “For What It’s Worth” del 2022, in questo primo romanzo breve ci guida in un mondo che è tanto tangibile quanto onirico. Il titolo stesso, "Con gli occhi bendati", è emblema di una condizione esistenziale in cui ci troviamo ad affrontare la realtà senza poterla veramente vedere. In questa condizione di cecità della protagonista, Janis, si nasconde la possibilità di un risveglio, di una visione più profonda, che è l'essenza della ricerca che attraversa tutto il romanzo.
Il programma radiofonico che la protagonista conduce è l’alcova da cui ogni scintilla si accende e in cui ogni cenere ricade, in una Los Angeles assolata e al contempo oscura, la quale abbraccia ogni essere umano ed ogni suono, ogni immagine e ogni parola. Voci su voci di donne e uomini che sfumano negli infiniti riflessi della città dalle inebrianti luci in cui danza la Hollywood di ieri e di oggi e dove il fuoco ha preso un tristemente noto dominio proprio in questi giorni di gennaio 2025.
La musica di artisti come Nine Inch Nails, The Doors, Patti Smith, Jefferson Airplane, Janis Joplin e tanti altri si specchia nella poesia della Stamile e ciascun capitolo va ad aprirsi con un piccolo componimento che riverbera della vita di un’anima frammentata in cerca ascolto e a cui seguono riflessioni su nastro di Janis, profonde visioni del suo sguardo ferocemente vibrante sulla vita, la morte e su tutto ciò che rimane di grigio e screziato tra i due estremi. Leggete con calma, assaporate le singole parole e lasciate che depositino bellezza nei vostri ricordi, frase dopo frase.
La Stamile è abile nel mantenere un equilibrio perfetto tra l'intensità emotiva e la sobrietà stilistica, senza mai indulgere in sentimentalismi forzati, rimanendo nei limiti di una narrazione che non esplode mai in eccessi, ma che riesce a toccare corde profonde dell'animo umano. In appendice l’autrice integra il racconto con un excursus di quelli che sono stati i luoghi in cui la vicenda si è soffermata, tra cui l’Osservatorio Griffith, Venice Beach e Zabriskie Point, ma anche sulle tante canzoni che ne hanno costituito la colonna sonora.
E’ poi d’obbligo soffermarsi sulla cover, la quale si fregia della splendida illustrazione realizzata da Anna Maria Parente, la quale fotografa, attraverso una spiccata sensibilità emotiva e un indubbio talento, Janis intenta a suonare una chitarra acustica con gli occhi chiusi, all’orizzonte il blu del cielo e un cartello della U.S. Route 66 su cui si appoggia il teschio di un bisonte. “Con gli occhi bendati” di Ida Stamile è un libro che sa emozionare, che stimola il lettore e che, con la sua scrittura elegante e penetrante, riesce a raccontare la vita in tutta la sua complessità.
Un’opera che invita alla riflessione e che a lettura conclusa sul retro ci sussurra un ultimo e importante messaggio: “Il suono come riverbero dell’inconscio. Le parole come riflesso del sé”.
Articolo del
17/01/2025 -
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