40 anni di Live Aid: il concerto che ha cambiato la Musica ed il Mondo. Il 13 luglio 1985 è una data che non ha bisogno di presentazioni per chi ama la musica. Un evento epocale che ha unito generazioni, band e pubblico sotto un'unica bandiera: la solidarietà. Quarant'anni dopo, il Live Aid continua a vivere nei ricordi di chi lo ha vissuto e nelle storie che si raccontano ancora oggi.
L’idea sembrava un sogno impossibile da realizzare: Bob Geldof, noto per il suo impegno umanitario e per essere stato "Mr. Pink" in “The Wall” dei Pink Floyd, e Midge Ure degli Ultravox, idearono un evento che sarebbe diventato il simbolo dell'integrazione tra musica e impegno sociale. Due palchi, uno a Londra (al “Wembley Stadium”) e uno a Philadelphia (al “John F. Kennedy Stadium”), ospitarono un cast che ha fatto la storia del rock e pop degli anni ’80, con l’obiettivo di raccogliere fondi per la carestia in Etiopia, che devastava il paese dal 1984.
Quello che doveva essere un evento limitato a un gruppo selezionato di artisti si trasformò in una maratona musicale che tenne incollati ai teleschermi oltre due miliardi di telespettatori, in circa 150 paesi. Il risultato fu straordinario: oltre 150 milioni di sterline raccolte per una causa che ha cambiato per sempre il modo di concepire i concerti di beneficenza.
**I grandi protagonisti** Il Live Aid non è solo un concerto, è stato il Concerto. Da Londra, abbiamo visto performance indimenticabili di David Bowie, Queen, Elton John, The Who, Sting, Dire Straits, Spandau Ballet, solo per citarne alcuni. Dall’altra parte dell’Atlantico, a Philadelphia, artisti leggendari come Bryan Adams, Eric Clapton, Mick Jagger e Santana hanno infiammato il palco con la stessa energia e passione. E poi, la leggenda di Phil Collins, che volò su un Concorde per esibirsi su entrambi i palcoscenici in un lasso di tempo ridottissimo. Un'impresa che non solo esprimeva il suo impegno, ma anche il simbolo di un evento che trascendeva le frontiere fisiche.
In occasione del 40° anniversario, Gabriele Medeot, musicista e storyteller con oltre 30 anni di carriera, ha scritto Live Aid: Il suono di un'era. Gli anni Ottanta e il sogno di un mondo migliore (Tsunami Edizioni), un volume che non è solo un reportage dell’evento, ma una vera e propria immersione nell’atmosfera di quegli anni. Un viaggio appassionato che mescola cronaca, aneddoti e analisi, restituendo l’intensità storica, culturale e emotiva di un evento che ha segnato un’epoca.
Medeot descrive l’evento come la miglior musica del decennio, eseguita dal vivo, dagli artisti più noti e influenti, tutto virtualmente su uno stesso palco, senza soluzione di continuità. Un’unità che andava oltre la musica, fondendosi in un’unica voce collettiva: quella della solidarietà.
Il libro, che include la prefazione di Franco Zanetti, non solo ripercorre i momenti salienti dell’evento, ma racconta anche il retroscena di una delle manifestazioni più ambiziose della storia della musica. Con un’analisi approfondita e un ampio spazio agli aneddoti, Medeot offre una lettura che celebra non solo la musica, ma anche la sua capacità di cambiare il mondo. Già in cima alle classifiche di Amazon nelle categorie "Musica rock" e "Musica pop", il volume è stato accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica.
Quarant’anni dopo, il Live Aid continua a essere ricordato non solo per le performance straordinarie, ma per il messaggio universale che ha trasmesso: la musica può davvero fare la differenza
Articolo del
07/08/2025 -
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