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Il suo vero nome è Sergio Gaggiotti, ma è di certo più conosciuto come Rossomalpelo, scrittore e cantautore della scena underground romana che ha il pregio di raccontare e di mettere anche in musica storie arroventate e violente, in maniera lucida e disincantata, senza eccessivi orpelli stilistici, ma anche senza distacco. Il libro si compone di tre racconti brevi, più un’appendice che mescola sapientemente le forme della canzone con quelle della poesia. “Malaroma” é la storia di un giovane insoddisfatto e deluso del quartiere Tuscolano, un ex boxeur dai sogni infranti che, durante un banale litigio automobilistico, si imbatte in un pezzo grosso della malavita e, dopo un inseguimento mozzafiato, si ritrova ad ucciderlo per salvare la pelle. “Quattro Riprese” è un racconto che si dipana al ritmo di un incontro di boxe, con tutta l’aggressività e la ferocia di chi si muove nella vita come su un ring, combattendo prima di tutto contro quella immagine negativa di sé riflessa nell’altro, suo antagonista e avversario. “Qualunque Me” è il racconto di un autobus di linea che percorre a velocità folle i quartieri periferici della città di Roma fino in centro e semina distruzione e morte lungo il tragitto, è la storia di Tribboni che si porta addosso tanto male di vivere, che gli dà libero sfogo in un qualsiasi caldo giorno di primavera e muore a causa della sua stessa impossibilità di essere “normale”. Al libro è allegato un cd che riporta integralmente i brani di “Padapè - Parole dalla periferia”, quattro canzoni che mettono in luce l’altra faccia di Rossomalpelo, interprete di indubbio valore che esegue “25/12/2002”, una “slow ballad” drammaticamente jazzata e davvero toccante dove si arriva a un paradosso in cui l’uomo perdona Dio in un contesto di eroina, di indifferenza e di morte. Merita una segnalazione anche la storia legata al mondo della prostituzione che viene “rappata” su “Hula”, mentre “Passeggianno per Roma” è una bella poesia recitata in romanesco, accompagnata dalle note di un sax. “Q.U.M.” (Quando Uno Muore) è un’altra ballata acustica, malinconica e triste, che ha la scansione ritmica di vecchi stornelli romaneschi rivisitati in chiave moderna,con incursioni nel jazz dettate dal sax tenore di Carlo Conti che, insieme a Moreno Viglione alle chitarre, accompagna Rossomalpelo su questo interessante e.p.
Articolo del
20/05/2005 -
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