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L’Autore di questa monumentale Enciclopedia sul Festival più amato dagli italiani, Marcello Giannotti – già giornalista ADN Kronos, saggista ed oggi media-man a tutto campo – non è semplicemente il massimo esperto universale in fatto di Sanremo. Egli, infatti, in qualche modo è Sanremo, ovvero incarna lo spirito dei festivàl passati presenti e futuri – alla “Christmas Carol” di Charles Dickens - come nessun altro al mondo. Fin da piccolo, immagino, Marcello Giannotti restò folgorato guardando in tv Nada e Nicola di Bari trionfare sul palco dell’Ariston ricevendo tanti fiori e qualche fischio. Nacque in quel preciso istante una passione che si sarebbe rivelata incontenibile. In età postadolescenziale – e questo lo so per certo – il Nostro si deliziò a organizzare nella sua villa di campagna dei rinomati “all-nighters” in cui i malcapitati invitati erano costretti ad ascoltare TUTTE le canzoni della serata finale della competizione e finanche a dare i propri voti alle performance canore con l’ausilio di apposita lavagnetta, senza alcuna possibilità di scampo. Sulle soglie dell’età adulta, a Sanremo Giannotti ci mise radici. Sin dai primi anni ’90, riferì al popolo italiano, in veste di reporter, qualsiasi minimo (pur infimo) accadimento si fosse prodotto nella settimana del Festival. E siccome il suo amore per il gossip era quasi pari a quello per Sanremo, scrisse anche un acclamato saggio senza peli sulla lingua dal titolo “Fermate Quel Festival”. Oggi, con la pubblicazione di questo enciclopedico volume di 260 pagine, si chiude un cerchio: l’Autore può finalmente divulgare al mondo, dalla A di “Accademia di Sanremo” alla Z di Zurawski (?), quanto da lui appreso in lunghi anni di appassionata frequentazione di una gara canora che si può amare o detestare, ma che rappresenta comunque un’importante e non ignorabile fetta della storia della musica e del costume di questo Paese (frase fatta tagliata e incollata dal comunicato stampa ma è così…) Questa di Giannotti, va rimarcato, è la prima Enciclopedia mai uscita su Sanremo, e c’è TUTTO. Vincitori, partecipanti, canzoni, presentatori, ospiti d’onore, naturalmente. Ma anche accadimenti collaterali, scandali, drammi, intrusioni. E momenti di “arte in divenire”; a volte. Lo potrete utilizzare come strumento di lavoro – se siete del campo – o potrete scorrerlo in rapida successione per verificare che cosa hanno combinato i vostri preferiti “quella volta che si sono trovati sul palco dell’Ariston”. In tal caso scoprirete cose che vi stupiranno. Ad esempio: lo sapevate che la mitica folksinger di “culto” Bobby Gentry – quella che scrisse “Ode To Billie Joe” – partecipò al festival nel 1968 cantando in coppia con Al Bano un pezzo intitolato “La Siepe”? Lo sapevate che gli Smiths si esibirono al festival nel 1987, poco prima dello scioglimento? Lo sapevate che la cantante/teenager francese Lio – che cantò come ospite “Amoureux Solitaires” nel 1981 – in realtà è portoghese e si chiama Manda Ribeiro De Vasconcelos? Inoltre, l’Autore non si limita ad enumerare cifre, dati e date, ma in più di un caso fornisce dei dettagliati resoconti di taluni eventi, con tanto di spezzoni di interviste da egli stesso effettuate. Leggere, per credere, alla voce “Placebo” il racconto della tormentata ospitata del gruppo angloamericano nell’edizione 2001, o anche le interessantissime e documentate voci “Politica e politici”, “Plagi veri o presunti”, “Mitomani e contestatori” e (immancabili) “Villa Claudio” e “Tenco Luigi”. Con il risultato che, a differenza di un’Enciclopedia vera e propria, l’Opera giannottiana può anche essere letta come fosse un libro. Come detto, su “L’Enciclopedia di Sanremo – 55 anni di storia del Festival dalla A alla Z” (prezzo modico: appena 24 Euro con un’infinità di significative fotografie scelte dall’autore) c’è TUTTO: c’è anche, per darvi un’idea, una voce “Paolini Gabriele”, il famigerato presenzialista televisivo noto per prendere calci da quelli che molesta con la scusa di distribuire “condoms”. Il che mi fa dire che non ci sono Dari Salvatori o Luzzatti Fegiz che tengano, non c’è nessun altro nel panorama di oggi 2006 che sappia raccontare, rappresentare ed appassionarsi - dettaglio di non poco conto - a Sanremo meglio di Marcello Giannotti. Merita (e qui lancio un appello) che gli venga data la direzione artistica del festival. Se del caso, lo potete trovare – in questo momento esatto, mentre scrivo – manco a dirlo, a Sanremo. Se del caso, ne vedremo delle belle.
Articolo del
01/03/2006 -
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