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Esordio letterario per Ada Montellanico, raffinata “jazz singer”, nota per le sue collaborazioni con Enrico Rava ed Enrico Pieranunzi e da sempre attenta nel cercare quali fossero le radici del cantare jazz in italiano. Da qui l’incontro con le canzoni e la musica di Luigi Tenco, un cantautore da riscoprire, solo in apparenza lontano dal repertorio afro-americano classico. La Montellanico è riuscita a gettare un ponte fra la canzone d’autore italiana di fine anni sessanta e il jazz, superando i limiti del linguaggio e di generazioni e generi diversi fra loro. La vita e la carriera artistica di Tenco sono ripercorse con delicatezza ma in profondità, ne viene fuori il Tenco più sconosciuto, più colto e meno commerciale, molto diverso dall’intero panorama musicale dell’epoca. Un artista per cui ogni parola aveva il peso di un macigno e ogni nota era il risultato di un’indagine interiore, dolorosa ed intensa. Il titolo “Quasi Sera” trae origine da una canzone di Tenco incisa nel 1965 e mai più reinterpretata, ne viene riportato il testo integrale e poi prende inizio il racconto, una storia che mette in luce anche le caratteristiche di tutta la “scuola genovese” dei cantautori italiani, composta anche da Bruno Lauzi, Gino Paoli, Fabrizio De Andrè , con il contributo di “esterni” come Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Piero Ciampi. Erano anni di protesta politica e di disagio sociale, su questo bene si innestava la poetica di Luigi Tenco, improntata al dissenso, frutto di una coerenza personale ed artistica che lo portava quasi naturalmente a schierarsi sempre e comunque controcorrente. Il libro prosegue con stralci di altre canzoni come “Io Sì” , “Una Vita Inutile”, “Vedrai Vedrai” e “Un Giorno Dopo l’Altro”, mentre un intero capitolo viene dedicato alla poetica sentimentale di Tenco, che aspirava a rapporti vissuti all’insegna di un amore puro ed assoluto e che invece si trovava a fare i conti con la delusione, la rabbia ed il disincanto. Senza entrare nell’ambito dei pettegolezzi, la Montellanico racconta di Valeria, il suo amore segreto, e della relazione con Dalida, una donna affascinante, ma più grande di lui, una cantante affermata, di una bellezza algida, ma comunque affascinante. Il libro si conclude con una intervista a Gianfranco Reverberi, direttore d’orchestra ed arrangiatore di molte delle canzoni di Tenco. In allegato un cd intitolato “Blue Tenco”, contenente la “title track” scritta dalla Montellanico e Pieranunzi e tre brani come “Ho Capito Che Ti Amo”, “Quasi Sera”, e “Se Sapessi Come Fai” magnificamente reinterpretati in chiave jazz dalla stessa Montellanico con l’apporto di Enrico Pieranunzi al pianoforte, di Luca Bulgarelli al contrabbasso e di Walter Paoli alla batteria.
Articolo del
06/03/2006 -
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