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Non chiedeteci di essere obiettivi davanti a un Dvd che ci presenta sul palco una leggenda dell’hardcore punk californiano come i Bad Religion, ripresi nel corso di un paio di esibizioni all’Hollywood Palladium tenutesi il 20 e il 21 novembre 2004. La band ha più di vent’anni di attività e una quindicina di album alle spalle, e i non adepti alla setta della Religione Cattiva potrebbero storcere il naso pensando a un manipolo di ex glorie del genere sopra citato impegnate stancamente a calcare ancora le scene riproponendo sonorità che hanno fatto il loro tempo. Fermo restando che effettivamente la formula dell’hardcore melodico ha mostrato ben presto la corda, e che ormai power chord di chitarra elettrica sparati a mille su una sezione ritmica velocissima non possono avere lo stesso impatto di una volta, lo spettacolo offerto dal complesso è grandioso. Greg Graffin, Brett Gurewitz, Jay Bentley, Greg Hetson (ex Circle Jerks), Brian Baker (ex Minor Threat e Dag Nasty, cioè un monumento vivente del punk USA) e Brooks Wackerman si producono in 31 pezzi avvincenti, mostrando una professionalità e una verve esecutiva assoluta. Le tre chitarre conferiscono al sound dei Bad Religion una corposità marcata, e la resa sonora del Dvd è ottima, permettendoci di apprezzare anche i fill di Brian Baker e tutto ciò che, a livello delle sei corde, esula dai semplici accordi distorti eseguiti con veemenza e riversati sul pubblico. Il batterista Wackerman – che ha suonato anche con Vandals e Suicidal Tendencies - è un treno, e insieme a Bentley e alle sue linee di basso costruisce un’ossatura perfetta per le canzoni del gruppo, che vengono cantate da un Graffin estremamente carismatico. Inutile accennare al portato dei testi e alla loro lucidità: è difficile trovare un’altra band di tale livello da questo punto di vista, capace di essere contro senza cadere nei soliti cliché e nelle velleità ribellistiche tipiche di un certo punk. La scaletta dei brani eseguiti è eccellente, e gli impasti vocali sono contagiosi (ad esempio su “Generator”): citiamo, anche per ragioni puramente “affettive” “Modern Man”, “Change Of Ideas”, “Atomic Garden”, “21st Century Digital Boy”, “Anesthesia” (con il suo riff favoloso) e “Do What You Want”, tutte suonate con grande trasporto. Graffin gigioneggia un po’ durante un cambio di microfono, giocando a fare il “prestigiatore”, poi partono le note di basso che introducono “Fuck Armageddon This Is Hell” ed è uno dei vertici del set. Il Dvd contiene anche interviste molto interessanti ai membri del gruppo, qualche contributo da parte del pubblico che ha assistito alle due serate, due reperti video che ci mostrano alcune apparizioni televisive dei Bad Religion (nel 1980 e nel 1982: le sonorità sono naturalmente molto più grezze di quelle del concerto al Palladium), sei clip e una galleria fotografica. Imperdibile.
Articolo del
19/07/2006 -
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