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Luca Sofri
Playlist – La musica è cambiata, 2556 canzoni di cui non potrete fare a meno
2006
Rizzoli
di
Enrico De Turris
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Andiamo dritti al punto! Pensare di poter racchiudere la musica in 2556 canzoni e spacciarle come le “2556 canzoni di cui non potrete fare a meno” è quanto mai presuntuoso e poco corretto (soprattutto in base ai criteri di scelta). Innanzitutto perché si parte dal presupposto che la propria personale scelta di canzoni ed autori sia la più giusta, secondo perché mette in ballo sentimenti ed emozioni personali che fanno della fruizione dell’arte e delle canzoni in particolare, qualcosa di unico, personale ed irripetibile; quindi se per me Across The Universe dei Beatles risveglia sensazioni bellissime ad un altro può benissimo non dire assolutamente nulla o addirittura suscitare pessimi ricordi. Per capire la astuta superficialità del libro basta leggere il risvolto della copertina dove una citazione ironica di Frank Zappa: “...i Duran Duran hanno dato al mondo più belle canzoni di Frank Zappa”, viene distorta per avvalorarne il contenuto; oppure citando la prefazione “...ciò che piace a uno può piacere a molti altri”. Io, come “molti altri”, non credo proprio di riconoscermi in un gusto collettivo e massificato. Ovviamente i criteri di selezione sono confusamente citati sempre nella prefazione: “Il criterio che vorrebbe riunirle tutte quante è che siano delle belle canzoni: senza nessuna puzza sotto il naso...”. La bellezza è soggettiva: chi non lo sa!?! Ma in base a questi criteri nelle 2556 canzoni, noi “possiamo fare a meno” di autori come Fred Buscaglione e Vinicio Capossela, Almamegretta e Teresa De Sio o di Janis Joplin o dei Metallica o degli Iron Maiden ma “non possiamo fare a meno” di Paola Turci e Luca Carboni, Jovanotti e Anna Oxa o di Zucchero o di Billy Idol o di Robbie Williams. Ovviamente mi pare superfluo dilungarmi anche sul dettaglio dei singoli brani scelti. Un libro si fatto manca (come altro non poteva essere) di un indice alfabetico degli autori presenti onde evitare che con una pratica occhiata in libreria il tomo resti sullo scaffale. Insomma, l’intento potrebbe essere meritevole ma la ricerca della musica “bella” resta un’impresa di cui nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto, in quanto trovo riprovevole spacciare come assunto universale il gusto del singolo per poterlo così vendere a chi vuol fare bella figura con amici o amiche. Generi e autori non si possono certo classificare estrapolando qualche canzone dalla loro intera discografia o dalla vita di chi li ha ascoltati per anni o minuti. Consiglio questo libro a chi di musica non sa nulla ma è seriamente intenzionato a sfoggiare una conoscenza ed un gusto da “parole crociate”.
Articolo del
20/11/2006 -
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