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Nella Parigi 2010 “Musica Unica” rappresenta un grattacielo di potere musicale. Un contenitore tirato a lucido composto da premi musicali, arredamenti sfarzosi e dirigenti ossessionati dalla scalata al successo. Un contenitore che intona solo le note del denaro. Acute nel loro monopolio protetto di multinazionale. Franck Matalo è il dirigente indiscusso. Il primo. Il più creativo e potente. Un cuore privo di calore che ha sconfitto pirateria, mp3, concorrenza e qualsiasi forma solida di musica come CD o cassette. Crea una nuova versione di file da scaricare con un sistema codificato impossibile d’aggirare. La musica vive di soli download tramite internet. Non esiste in nessun altra forma. Costi irrisori, guadagni enormi, zero illegalità. La musica nasce, si ascolta, si diffonde, si ama e si odia attraversi la tecnologia di computer e lettori Telepod. La musica si crea in sala riunioni dopo uno studio di mercato. Si trova e si crea quello che le persone desidereranno comprare e poi si obbliga l’acquisto tramite un marketing invincibile. “Musica Unica” ha soppiantato i sogni dei musicisti, il sudore del suonare, le imperfezioni della voce, i rumori di una corda che si lacera rovinando un accordo. Tutto diventa artificiale, anche i cantanti non possono invecchiare, rimangono inalterati nel tempo. Tutto artificiale. Franck Matalo ha seppellito i suoi stessi sogni eliminando la musica che era la forma del suo dolore interno. Rintanandoli in fondo al cuore, rinnegando il suo essere stato musicista, seppellisce tutto sotto la carriera, unica via d’uscita per proseguire. Ma il figlio di uno dei protagonisti di quel suo passato che crede di aver dimenticato, indirettamente gli mostra “Musica Unica” come il suo peggior nemico. In un lampo si insinua l’odio verso tutto la sua creazione. Improvvisamente non esiste altro se non la distruzione del suo giocattolo. La sua parte umana si risveglia e porta il nome di sua figlia che torna a parlargli ed incalzarlo: Mila. Mila, sua figlia, unico legame tra lui e sua moglie. Un legame distante e logoro. Si da una scadenza, tre mesi, e lui scomparirà insieme al suo impero che ha eretto come senso di colpa e rabbia verso la musica vera, quella fatta di strumenti e ribellione. Quella musica che gli ha tolto la visuale reale di sua figlia Mila, che oramai vive solo nella sua mente. Inizia ad inserire il virus nella solida salute di “Musica Unica”, va contro ogni tendenza, appoggiato dai suoi collegi, ignari, preparandosi a godere del suo sprofondamento alle spalle di tutti. Solo come sempre. La sua arma si chiama “Intestino”, un demo come tanti che ammuffisce nei sotterranei della società, che come tanti non sarebbe mai uscito da lì, troppo provocante e contro gli interessi dell’odierna musica. Un gruppo legato alla musica del passato che di fatto ne è anche un pessimo rappresentante. Gli “Intestino” in breve diventano perfetti per il suo piano di tradimento autolesionista. Mila smette di tormentarlo. Mila inizia a ridere con lui. Mila diventa orgogliosa di suo padre. Ma la miccia accesa della sua bomba fatica ad arrivare alla fine, qualcosa va storto, imprevedibilmente la sua fiducia nell’esser sicuro di saper anche sbagliare e fallire si ritorce contro. La bomba innescata fatica ad esplodere e anzi sembra divertire inaspettatamente. Un gioco che diventa sempre più difficile da portare a termine, di colpo quello che sembrava un suicidio commerciale diventa il suo più grande successo. Sfinito senza scampo non gli resta che abbandonarsi al suo personalissimo “game over”.
Titolo Musica Unica Autore Clément Thomas Prezzo € 16,50 Dati 219 p., rilegato Anno 2006 Editore Barbera Collana Radio Londra
Articolo del
27/11/2006 -
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