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È decisamente ironico il sottotitolo che accompagna questo reportage di Lewis Lapham, nel 1968 giovane reporter sulle tracce dei Fab Four per conto dello statunitense Saturday Evening Post, glorioso settimanale allora in dirittura d’arrivo (avrebbe chiuso i battenti l’anno dopo) perciò bisognoso di scoop. Che non stava tanto nella notizia, ben nota a tutti i media del mondo, che i Beatles si sarebbero recati al gran completo alla corte del guru Maharishi Manesh Yogi, quanto nell’osservarli alle prese con la meditazione trascendentale nel quartier generale di Rishikesh. Lapham, con un operazione meticolosa che cominciò già a New York e continuò a Los Angeles lavorandosi i responsabili locali dei seguaci di Maharishi, riuscì ad essere l’unico giornalista ammesso nel sancta sanctorum di Maharishi. Storia ricca di personaggi ed esemplare e disincantato ritratto del momento in cui la rivoluzione psichedelica occidentale incontrò il misticismo orientale. Gustosi i ritratti di Carl, Dennis e Brian Wilson dei beach Boys che attendono Mike Love (il cantante) per ultimare delle registrazioni. E non sospettano che questo si trova in India, da Maharishi, assieme a John, Paul, George e Ringo (la concorrenza), Mia e Prudence Farrow. Arriverà anche Donovan, suonacchiando con George. Il libro è soprattutto un gran pezzo di giornalismo, che si inserisce nelle contraddizioni dei seguaci per infatuazione modaiola delle teorie di Maharishi. Che fa una figura davvero bruttina. Così come molti dei meditanti. Eppure il bilancio della vita di Maharishi non è così meschino come potrebbe sembrare da questi dieci giorni: fu lui a diffondere meditazione trascendentale e medicina ayurvedica in Occidente. La brutta luce che illumina tutti i protagonisti, ora buffi, ora grotteschi, proviene proprio dall’illusione che psichedelia e meditazione facessero rima con rivoluzione, seppur pacifica. Non andò così. Ed ecco il significato ironico del sottotitolo: una grande e pia illusione, meno cruenta della Rivoluzione Russa, ma non meno incapace di mutare il mondo. Bello spaccato d’epoca scritto con grande stile: ma i fans dei Beatles o i curiosi di storia del rock troveranno pane per i loro denti altrove. Magari nelle pagine e nelle foto di Paul Saltzman, inedite in Italia, allora fotografo dilettante, in quegli stessi fatidici giorni presente a Rishikesh, ma per conto suo.
Articolo del
21/03/2007 -
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