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Lo straordinario scrittore torinese, Luca Bianchini pubblica il suo più recente libro, dopo i fortunati lavori che lo hanno preceduto, “Instant Love”(2003), “Ti seguo ogni notte”(2004) e la biografia di Eros Ramazzotti, “Eros lo giuro”(2005). In questo ultimo romanzo ci racconta il jet set semi aristocratico moderno, pieno di frenesia, frasi e incontri d’utilità, e soprattutto poco spazio per sentimenti reali e profondi. Già dal nome, “Se domani farà bel tempo”, l’autore riprende la speranza del giovane protagonista, Leonardo, o Leon, come i suoi “pseudo” amici e cari lo chiamano, millantando un’intimità che effettivamente non esiste. Leon, 27 anni, di ottima famiglia, studi rinomati, case e auto lussuose, una madre troppo attenta all’etichetta, un padre assente, un fratello troppo realistico e una sorellina troppo piccola. Un ragazzo che, visto da fuori, ha tutto, ricchezza, bellezza, una famiglia importante alle spalle, che gli permette di poter vivere senza dover cercare lavoro, e di potersi togliere tutti gli sfizi che desidera. Poi ci sono loro: Anita, l’eterna fidanzata, con cui la relazione traballa in bilico tra l’effettivo amore, l’abitudine e la storia “simil-adolescenziale” frutto del desiderio di entrambi di annientare in coppia le proprie debolezze, ma si sa, chi splende poco da solo non riesce mai a splendere in coppia. E ancora lei, la cocaina, sua eterna nemica per lui troppo spesso consolatrice, che lo accompagna nella personale astrazione dal mondo nel quale spesso si sente di non appartenere, ma da cui è per lui assai difficile staccarsi per le comodità ad esso connesse. Un conflitto interiore che porterà il protagonista a stravizi di ogni genere, e solamente quando, lasciato dalla fidanzata, si renderà conto di aver bisogno di staccare dal mondo che gli ruota attorno, forse per cercare di trovare la pace interiore tanto ambita, deciderà di rifugiarsi in un’antica fattoria, lontana da tempi e modi di vivere a lui noti. E sarà lì che conoscerà una tenutaria risoluta, una cantiniera ballerina, un cubano sognatore e rubacuori e una ragazza dalla buona volontà e dalle lentiggini sul seno, tutto condito da sapori di carne, mosto, tannini e vigne. Basteranno il contatto con natura, lavoro reale e duro, persone semplici e sentimenti veri, a redimerlo e allontanarlo dalla sua essenza, coscienza e problematica interiore? Un protagonista dettagliatamente curato e descritto dal suo autore, come dipinto in una bianca tela, tanto che al lettore sembrerà di assistere alla visione di un film, fino a divorare l’intero libro in poche ore. Leon è un protagonista che funge da perfetto specchio, anche se a tratti volutamente esasperato, data la fatiscente realtà sociale in cui è nato, forse suo malgrado, della società giovanile attuale, sempre troppo piena di pensieri e problemi, nonostante miriadi di possibilità e occasioni che scorrono davanti agli occhi. L’esasperata ricerca della felicità personale intesa più propriamente come pace interiore, il desiderio di sedare gli spiriti diabolici che popolano l’animo, e che lo portano a circondarsi e usufruire di inutilità estranee ed estranianti, e ad incrementare l’instabilità interiore. Sensazioni di incapacità nonostante un destino già ottimamente disegnato, crisi dovute a paure di solitudine, desiderio di poter ricominciare ad ascoltare il silenzio in un turbinio di voci e suoni dissonanti. Ed infine la riscoperta di valori sani e leali, mondi così lontani e sentimenti così simili tra loro, persone sconosciute che racchiudono segreti strazianti e doti impensate. Originale, e per certi versi chiave del romanzo intero, la citazione-retro copertina del libro “La felicità se la tira davvero troppo”. Importanti le citazioni letterarie, i riferimenti alle splendide poesie di Eugenio Montale, e i flussi di pensieri intriganti e avvincenti, come un vento travolgente. Romanzo fresco, vivace e molto scorrevole, lieve e incalzante, ritmato e riflessivo, analitico e sognante, con cui Luca Bianchini si dimostra nuovamente abilissimo scrittore magnetico e maestro della parola come veicolo di sentimenti ed emozioni.
Articolo del
13/06/2007 -
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