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Il proprietario effettivo del “Cuore di Napalm” di cui si parla nel titolo è James Newell Osterberg, in arte Iggy Pop, the Man of Detroit, l’uomo che - con i suoi Stooges - segnò una fase importante del rock U.S.A. alla fine degli anni Sessanta, a Detroit. Il verso in cui si parla di “cuore di napalm” è contenuto su “Search And Destroy”, un grande brano di Iggy & The Stooges datato 1972, la frase costituisce lo spunto per raccontare - all’interno di una biografia appassionata e ricca di dettagli interessanti - la vera storia dell’Iguana, a partire da quando comincia a guardare il mondo da un accampamento per roulotte nei pressi di Ann Arbour fino alla recente reunion con i fratelli Scott e Ron Asheton, i famosi “dum dum boys”, con lui nella prima edizione degli Psychedelic Stooges. La caratteristica del libro redatto insieme da Gabriele Lunati, giornalista musicale, già autore di apprezzati libri sui Kraftwerk e su Nico, e da Andrea Valentini, anche lui giornalista, nonché aspirante musicista, è quella di utilizzare svariate fonti documentarie, in particolare quella di riproporre interessanti interviste che non tutti hanno avuto modo di leggere. Si parte da Duane Brown, amico di infanzia dell’Iguana, che ricorda come e perché Iggy fosse soprannominato “atomic brain” ai tempi del liceo, si procede con la trascrizione di vecchie interviste radiofoniche dell’Iguana, o di quella rilasciata da Mike Watt, l’attuale bassista degli Stooges, chiamato a sostituire idealmente Dave Alexander, scomparso prematuramente nel 1975. Ma il vero capolavoro è la delirante intervista rilasciata da un Iggy sballato, strafatto e completamente fuso, a Danny Sugerman nel 1974, un vero piccolo capolavoro di provocazione e di “nonsense”. Il testo si divide in due parti: “Funhouse: l’irresistibile ascesa e caduta di un’Iguana di Detroit”, che parla degli albori degli Stooges fino all’autodistruzione del periodo subito successivo a “Raw Power”, e “Lust For Life: schegge impazzite dalla vita di un idiota che si fece rockstar”, che parte dalla rinascita artistica e personale come Iggy Pop, periodo che coincide con la pubblicazione di dischi solo come “The Idiot” e “Lust For Life”, frutto dell’incontro e della collaborazione artistica con David Bowie. La parte più recente, dal trasferimento di Iggy a Miami in poi, è anche quella meno documentata, ma sappiamo bene che l’Iguana è adesso meno avvicinabile e più riservato. Unico appunto agli autori è quello di non aver compreso bene l’ironia ed il sarcasmo che stanno dietro alle liriche di “My Idea Of Fun”, non così “leggere” come dicono. Considero quella canzone come una versione moderna di “Search And Destroy”, con il soldato americano strappato ai videogiochi di guerra con cui si trastullava a casa e mandato a combattere in Iraq a riprodurre, questa volta sul serio, quella pratica di guerra virtuale con cui ammazzava la noia. Il testo comunque è ben fatto e godibile, davvero un buon lavoro, che mette fine ad una assenza sul piano editoriale di scritti sull’Iguana che durava da oltre dieci anni. Congratulations!
Articolo del
07/07/2008 -
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