|
La figura di Giorgio Gaber, mai sufficientemente capita, mai sufficientemente rimpianta, viene qui raccontata da amici, intellettuali e altri artisti che hanno avuto modo di conoscerlo da vicino, di stimarlo e di volergli bene per come era, fino all’ultimo istante di quella malattia che lo aveva logorato nel corpo, che lo aveva reso più amaro e malinconico, senza però cambiarne la natura. Giorgio Gaber è rimasto l’uomo piacevole, intelligente e divertente che conoscevamo, una persona talmente onesta che con il passare del tempo è diventata forse ipercritica, ma come dargli torto di fronte al dilagare di parole troppo spesso vuote e senza senso che gli giravano intorno? Le sue canzoni, il suo teatro ci parlano ancora di lui, ne costituiscono una effettiva testimonianza ancora oggi, quello che mancava invece erano i racconti sul signor G, una sorta di biografia indiretta, che è stata curata sul testo da Andrea Pedrinelli, autore del Festival Teatro Canzone di Viareggio e ideatore della Fondazione Gaber. Il libro contiene una testimonianza di Ombretta Colli, che di Gaber è stata la moglie, i pensieri di Sandro Luporini e una commossa rievocazione di Dalia Gaberscik, la figlia, sulle note di copertina. Per il resto potrete leggere tanti contributi di altri artisti importanti che parlano di lui, lo raccontano con tenerezza, negli aneddoti, nelle frasi, nelle citazioni sparse qua e là, quasi a formare le tessere di un puzzle che come d’incanto si metteranno insieme alla fine della vostra lettura. Scoprirete allora che il signor G è stato molto amato e che il suo personale apporto alla storia della canzone italiana è stato davvero notevole. I ricordi di Fernanda Pivano, di Renzo Arbore, di Fausto Bertinotti, di Mario Capanna, di Enzo Jannacci, di Dario Fo, di Francesco Guccini, di Paolo Rossi, di Michele Serra, di Roberto Vecchioni e di tanti altri ancora, sempre a metà fra storia personale, dimensione politica e musicale, saranno una ulteriore prova di quanto la sua “coscienza critica” ci manchi, in un periodo così confuso e difficile.
Articolo del
02/01/2009 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|