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Un romanzo storico che ha la straordinaria capacità di introdurre il lettore nella vita privata del maestro Giacomo Puccini. Scrutata con l’occhio imparziale della telecamera narrativa, la sgarbata quotidianità emerge in tutta la sua inquietante e cruda umanità.
Il grande merito di Helmut Krausser, autore de I Demoni di Puccini, è proprio quello di portare alla luce, attraverso lettere, documenti e altri fonti storiche, l’esistenza del geniale compositore lontano dalle sfavillanti luci della belle epoque.
Le vicende raccontate da Krausser mettono a fuoco gli anni che il maestro trascorre nella villa di Torre del Lago: in un quadro intimo piuttosto deludente, di malcelata mediocrità, il padre della Turandot, sfrenato amante di se stesso e della propria arte, insegue i suoi sogni e si fa vanto con gli amici di innumerevoli conquiste femminili, alla continua ricerca di soddisfare lo sregolato ego e le costanti pulsioni sessuali. Le stagioni messe in scena dall’autore vedono come prima protagonista Corinna, amante misteriosa, cui viene finalmente dato un nome grazie al meticoloso lavoro di ricerca di Krausser. Una relazione iniziata quando la ragazza era ancora minorenne, e vissuta sempre in uno stato di semi-clandestinità. Poi l’incontro con l’aristocratica inglese Sybil, che seppe tenere a freno gli istinti del maestro, e che, forse proprio per questo, riuscì ad avere un’influenza benefica sulla sua vita artistica e privata. Infine i rapporti emotivi con la domestica Doria e quelli esclusivamente carnali con la popolana Giulia. La prima sopraffatta dalle maldicenze, non vide altra tragica via d’uscita dalle continue calunnie della gente che togliersi la vita con il veleno; la seconda invece visse per anni nel più segreto silenzio la condizione di mero trastullo erotico del maestro. Tra le tante figure femminili che ne costellano la vita, spicca senz’altro la personalità mediocre di Elvira, moglie di Puccini, sposata dopo oltre vent’anni di convivenza. Ossessionata dalla gelosia e vittima del suo carattere velenoso e maligno, deteriorò costantemente il proprio ménage familiare sino a renderlo un territorio di scontri e menzogne. Le ire e i timori della donna trasformano la dimora di Puccini, a detta dello stesso artista, un vero inferno, dal quale riesce ad evadere solamente attraverso il proprio immenso talento musicale e le innumerevoli avventure sentimentali.
Il ritratto che emerge, impietoso e cinico, è quello di un uomo istintivo, certo dei suoi diritti di artista, bugiardo e manipolatore, ma anche afflitto dai difficili rapporti con le persone a lui vicine: la moglie, il figlio, l’editore, i librettisti... Chiuso nella gabbia del totale rifiuto di regole e costantemente insofferente ai rigidi dettami della moglie insicura, Puccini insegue la felicità terrena in ogni nuova donna che incontra per la sua strada.
Un libro appassionato e avvincente, che mette in luce la vita intima e privata di uno dei più famosi compositori italiani, trasportandone in superficie le ombre e la personalità complessa e irrequieta, e che trasforma in chiave di romanzo un importante pezzo della nostra storia.
Articolo del
02/03/2009 -
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