|
Che era bravo ce ne eravamo accorti già da una decina di anni, sin dal primo album “Squerez” (per chi non lo conosce, prendetela pure come una parolaccia) con pezzi come Vorrei, il seguito è stato solo un crescendo. Uno dei pochi cantanti italiani capace di trovare spunti, con idee e argomenti diversi dai soliti sentimentalismi. Tratta l’amore, lui stesso dice che è facile all’innamoramento, ma sempre in modo particolare e riesce a tirar fuori dal cilindro bellissimi video, la maggior parte curati da Giacomo Marpioli sembrano delle pitture o collage di foto messe una sopra l’altra, dei piccoli gingilli cinematografici. Un insieme di lavori ben curati che vanno a fare da confezione a testi che non fanno altro che confermarci sempre di più una prossima posizione di Cesare Cremonini sul podio dei giovani cantautori italiani, perché quando lo si ascolta si ascolta qualcosa di interessante, divertente, auto ironico. Sa scrivere, sa mettere vicine la giusta parola con la giusta immagine, creando negli anni uno stile suo.
Che questo Le ali sotto i piedi possa essere un inizio di qualcosa di nuovo? Sicuramente è la celebrazione di quel qualcosa che è piombato nella sua vita e che l’ha piacevolmente sconvolta. In concomitanza con l’uscita prevista per il 15 maggio del quarto singolo estratto dal fortunato Il primo bacio sulla luna (disco di platino dopo solo due settimane dalla pubblicazione), Il pagliaccio, brano scritto da Cesare a soli 16 anni, al quale seguirà un tour estivo di 30 date che toccheranno principalmente l’Italia del centro Sud, esce in questi giorni il primo libro autobiografico del cantante bolognese.
Le ali sotto i piedi, simbolica allusione al piacere di sognare, di ambire. Diciotto capitoli in totale, ognuno tocca un anno della sua vita, da quando iniziò le lezioni di piano praticamente quasi obbligato dai genitori, fino ad arrivare al successo dei Lunapop: quattro ragazzini dai capelli tinti, brufoletti adolescenziali e scorrazzate sulla mitica 50 Special, primo singolo che ne decretò subito il successo nell’autunno 1999 del quale un po' questo libro va a celebrare l’anniversario. Niente autocelebrazioni quindi, ma solo un occhio più adulto che guarda al passato, fa un piccolo resoconto non degli anni del successo, ma di quelli che gli hanno permesso di raggiungerlo: la scuola, i primi amori, le divergenze con i genitori, in particolare col padre (un dietologo), l’educazione rigida, passando per il crescere della passione per la musica fino alla sua celebrazione con il tatuaggio di Freddie Mercury, suo mito da sempre sul braccio destro, alle prime note sue al piano, le corse per Bologna alla ricerca di un produttore e il felice incontro con Walter Mameli. Una favola autobiografica, non un elenco di avvenimenti, ma un romanzo del suo sogno, sul suo sogno.
Articolo del
15/05/2009 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|