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Era il 21 settembre 2006 quando da Barcellona un George Michael visibilmente commosso risaliva sul palco dopo 15 anni di assenza dalla scena live ed un vero e proprio boato di calore umano lo accoglieva. Da li iniziò un’avventura mondiale lunga tre anni in giro per il mondo intitolata 25LIVE in onore dei suoi primi venticinque anni di carriera, per un totale di 105 concerti e un successo clamoroso che, viene oggi finalmente celebrato con un DVD...semplicemente Live In London. Il DVD infatti, disponibile anche in versione Blueray, è la registrazione degli ultimi due concerti europei (stando alle dichiarazioni del cantante, ultimi anche in location così grandi) tenutisi all’Earls Court di Londra il 24-25 Agosto 2008, con il sottotitolo simbolico di The Final Two, rifacendosi al The Final degli Wham! del 1986 di Wembley.
“...don’t people change... here I’m...“. Sulle note della magica Waiting (Reprise) e una pioggia di stelle, Mr. George Michael saluta i suoi fedelissimi e devoti fan giunti da tutto il mondo per partecipare a questo ultimo saluto e rompe un silenzio durato troppo. Un'elegantissima scenografia da 20 milioni di Euro che prosegue con una passerella fino a quasi immergersi nel pubblico, con quattro grandi schermi laterali, si apre in una porta rossa dalla quale spunta il cantante di origine cipriota, avvolto da un abbraccio di un pubblico che raccoglie più generazioni riempiendo il palazzetto a tappeto, dai devoti quarantenni ai giovanissimi. Con giacca bordeaux cangiante, i suoi immancabili occhiali da sole, barba brizzolata ma in magnifica forma e sicuramente più sciolto, George Michael inizia il suo ultimo show: una sorta di momento intimo con i suoi fan, uno sfogare e raccontare emozioni attraverso canzoni, un condividere momenti personali, la propria storia fatta di sofferenza, perdite, satira e amore, come un qualcosa di intoccabile e impercettibile all’esterno, un mettersi a nudo e l’abbandonarsi a chi non l’ha mai abbandonato nonostante le vicissitudini legali alle quali anche in questi ultimi anni è stato protagonista, dimenticando tutto e tutti.
Un intro perfetto quindi, sia per le parole (“...tutte queste insicurezze che mi hanno buttato giù per così tanto tempo... c’è un anno della mia vita in queste canzoni e alcune di loro sono dedicate a te...“) che per la dolce musica che preannuncia uno dei ritorni più acclamati degli ultimi anni. Si parte subito con il cavallo di battaglia di Fastlove, con una bellissima long version mai fatta precedentemente nel tour. L’imponente scenografia, ideata dall’architetto Willie Williams per la quale vinse il Creative Review Award nel 2007, esplode in immagini storiche della carriera della pop star con spezzoni di video ed effetti grafici, le immagini anni 80, con l’amico Andrew Ridgeley, sfumano in quelle odierne in uno splendido stile e con la classe del bianco e nero nella successiva I’m Your Man; porta il pubblico su di un elicottero tra i grattaceli di Los Angeles in Outside nella quale George Michael spunta sul palco con divisa da poliziotto con tanto di manette e occhialoni (canzone ispirata dall’outing del cantante avvenuto nel 1998 in seguito all’arresto per atti osceni in luogo pubblico); su una passerella di moda con Too Funky e il suo rispettivo video e ancora, un immergersi negli Anni 80 con pezzi come Faith, Everything She Wants, la bellissima A Different Corner passando per gli Anni 90 di Spinning The Wheel, Jesus To A Child, dedicata al compagno Anselmo Feleppa scomparso di AIDS, stranamente contenuta solo come bonus track nel secondo dvd e, con due grandi finali che vedono protagonista la provocazione di Shoot The Dog con il pupazzo di Bush sul palco per la prima parte dello show e l’inno alla libertà di Michael, morale e professionale di Freedom ’90, con le bellissime immagini di Naomi Campbell, Cindy Crowford già protagoniste dell’originale video che gli ha permesso la nomination come miglior video di sempre ai Video Music Award di quest’anno.
Uno show nel quale si tocca l’intimità e la complicità tra il cantante ed il pubblico non ancora stanco e partecipe nelle commozioni, come se non ci fosse bisogno di parole... entrambi colgono ogni emozione e ogni sensazione dell’altro, in un atmosfera quasi amichevole, di ricordi e racconti, regalando così momenti struggenti con la versione da brividi di You Have Been Loved con la sua rispettiva scenografia che vede foto della stessa famiglia di Michael oscurare i cari che non ci sono più; la bellissima One More Try versione gospel al centro del palco, con un Michael attento alla tecnica e concentratissimo; My Mother Had A Brother, canzone dedicata a uno zio gay suicidatosi, accompagnate dalla stupenda e stravolgente reinterpretazione e arrangiamento dell’originale Roxanne di Sting e di Feeling Good e, anche divertenti con un George Michael ironicamente “smorfioso” in alcuni punti e scatenato in altri come Fantasy.
Star tra le più discusse del panorama pop britannico, George Michael ha una doppia anima, come questo DVD accompagnato da un documentario I’d Know Him A Mile Off diretto dall’amico, coautore di pezzi come la nuova December Song, David Austin che ci mostra un George Michael sicuramente per chi non lo conosce semplice, spontaneo nella quotidianità (bellissimo il pezzo dove nel backstage del concerto di Atene tenta di imparare qualche parola in greco), un’artista a 360°, perfezionista e professionale con il suo dirigere ogni lavoro ma anche divertente e autoironico che smonta totalmente la figura schiva da “english man”, che si è creato da solo a soli 17 anni e che, nonostante le burrasche della vita privata ha saputo con forza risollevarsi, magari nascondendo dietro una canzone una ferita ancora aperta, ma che sicuramente, nonostante dichiarazioni poco carine, ha ancora diritto al suo meritato posto tra i grandi della musica internazionale.
“Here I’m...”, sono qui e questa è la mia storia. Live In London è il primo DVD live ufficiale del cantante e il primo oceano di sensazioni nel quale tuffarsi senza pregiudizi e lasciandosi andare per comprendere, condividere, capire... innamorarsi di una grande emozione che ha solo due parole, George Michael.
Articolo del
15/12/2009 -
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