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Chiariamo subito: questo non è un libro dei REM, ma sui REM. E non è un saggio, ma un libro di foto, il che farà venire il sollucchero a più di qualcuno dei numerosi fans della band presenti in Italia.
L’autore si presenta così: “Nel 2001 Bob [Whittaker, il manager della band, n.d.R.] mi ha presentato ai R.E.M. come fotografo/ cameriere. Ho detto che avrei potuto lavorare come assistente e occuparmi anche della parte fotografica. […] Fare l’assistente di Michael non significa ordinare caviale o speciali succhi alle erbe e nemmeno soddisfare altre richieste capricciose. Significa organizzare l’agenda, spesso in base a quello che decidono altre persone, cercando di combinare i vari impegni. Vuol dire anche cercare i video più divertenti su YouTube, recuperare tutti gli episodi di «Strangers with Candy» per nostri i viaggi in pullman. Come per tutti gli altri lavori, è importante divertirsi ed essere divertenti. È essenziale non perdere le vibrazioni positive, e a volte penso che questo sia ciò che mi riesce meglio”. Dal canto suo, Michael Stipe presenta così il collaboratore: “David ha un’energia inesauribile, un umorismo vivace e la risata facile. Siamo diventati subito amici. I R.E.M. avevano appena iniziato un tour promozionale, cui sarebbe seguito un tour vero e proprio. David chiese se poteva fotografarci durante il nostro lavoro. Il risultato è quello che vedete in questo libro”. Ed è un bel vedere: le foto davvero sono di qualità e permettono realmente di dare uno sguardo al mondo dei REM in tour, a volte deliziosamente glamour e superstar come ci si aspetta da una band di successo planetario e pluridecennale, altre quotidiano e – come dire? – da ordinary people come si aspettano i fans dei REM stessi. Ci sono le foto di megashow live e in tv, quelle rubate sui set dei video, quelle con Thom Yorke, Eva Herzigova, Neil Young, Bruce Springsteen e Patti Smith, ma c’è anche Michael che si fa il bidé e tutti i REM, in ordine sparso, ordinatamente in fila all’orinatoio (una delle quali è giustamente intitolata “Quando devi andare…”).
Stipe forse esagera a invitare alcuni dei massimi fotografi (William Klein, Wolfgang Tillmans, Robert Frank, Gary Winogrand, Ryan McGinley, Tina Barney) a prendere visione delle foto di Belisle, ma non molto. Sono belle foto che mostrano la capacità di scogliere l’attimo rivelatore e il frammento di autenticità che fanno la differenza tra un grande fotografo e il dilettante della domenica. Decisamente consigliato.
Articolo del
15/02/2010 -
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