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«It’s over, you don’t need to tell me».
Nessuno può escludere con fondata certezza che in futuro possa aver luogo qualche altra rimpatriata, ma la sensazione è che questo doppio dvd, a partire dall’eloquente titolo No Distance Left To Run, rappresenti l’inesorabile epitaffio dei Blur. Una lunga e gloriosa pagina del pop britannico apertasi agli albori degli anni ’90 e spentasi, in modo poco elegante, poco meno di dieci anni dopo. Una storia fatta di un successo talmente folgorante da far star male gli stessi membri della band, una lotta contro gli Oasis inventata dalla stampa ed un finale tanto meraviglioso dal punto di vista musicale quanto triste da quello umano. E’ la vicenda di Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree; quattro ragazzi semplici e pieni di talento, con un destino in pieno stile rock, un destino che merita di essere raccontato e rivisitato tramite le loro stesse voci.
E così, dalle prove in occasione della clamorosa reunion della scorsa estate, tramite una serie di flashbacks composti da un mix di preziose (ed inedite) immagini d’archivio e testimonianze dei membri della band, il mosaico della storia dei Blur prende forma nel documentario che dà il titolo alla raccolta e prende posto nel primo dei due dvd compresi nel pacchetto. Si tratta di un divertente excursus che tra la cronaca degli eventi più importanti e piccole perle di intima umanità (come la descrizione della pax tra Damon e Graham) ci restituisce un’importante documento sulla musica britannica dello scorso decennio. Un lavoro imprescindibile per ogni cultore dei Blur, ma anche un’operazione che lascia un po’ di amaro in bocca per la mancanza di filmati musicali d’epoca di consistente durata nel momento in cui si è preferito dare più spazio alle parole degli stessi membri della band.
Assenza colmata almeno in parte dal secondo dvd, il quale presenta per intero la seconda data del megaconcerto del 2 luglio 2009 all’Hyde Park di Londra. Una marea di gente affluita nel meraviglioso parco londinese per gustarsi in prima persona il ritorno, dopo dieci anni di vane speranze, della band al completo. Con alle spalle qualche data di riscaldamento in piccoli club, Damon e Graham ritrovano il loro pubblico, un grande riscontro di affetto che i due leader provano a ripagare con un concerto carico di energia e ricordi. A partire dalla setlist che cerca di non tralasciare niente dai sette album pubblicati dal 1991 (Leisure) al 2003 (Think Thank), partendo infatti con il primo singolo “She’s So High” e arrivando anche ad un’inaspettata “Out Of Time” tratta dall’ultimo lavoro (che, però, ricordiamo fu registrato senza Coxon).
Inevitabile che si sia cercato di accontentare un po’ tutti i fan, ma è doveroso anche dire che i Blur sono diventati un gruppo amato ed apprezzato anche dalla “critica con la puzza sotto il naso” nel momento in cui hanno deciso di abbandonare in corsa il carrozzone del britpop per abbracciare un percorso musicale di più ampio respiro caratterizzato da sperimentazione sonora e da una, finalmente raggiunta, maturità di scrittura sfociati in due album di grandissimo spessore come Blur (1997) e 13 (1999) ed è perciò con dispiacere che vediamo riproposto dal vivo mezzo Modern Life Is Rubbish (1993), forse il peggior disco della band, e solo una manciata di brani (i più famosi) dai due masterpieces precedentemente citati. Ma così va la vita, e nonostante non tutti possano essere accontentati è un piacere rivedere sullo stesso palco, a divertirsi e sudare come ai vecchi tempi, due personalità come Damon Albarn e Graham Coxon. Peccato che i progetti paralleli dei due e le dichiarazioni rilasciate negli scorsi mesi lascino ben pochi dubbi sul fatto che questo doppio dvd sia solo il piccolo omaggio che i Blur hanno deciso di lasciare ai propri fan prima di congedarsi definitivamente.
E’ finita, non c’è bisogno che ce lo diciate.
Articolo del
22/03/2010 -
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