La musica classica non è vecchia, né tanto meno morta, e Stefano Guzzetti ne è la dimostrazione. Il pianista, compositore e all'occorrenza anche producer è uno dei maggiori rappresentanti italiani del mondo neoclassico e pianistico, sullo stesso livello di Federico Albanese, Fabrizio Paterlini e Bruno Bavota. Grazie ad anni di duro lavoro si è costruito un nome e una fama e gli oltre 32 milioni di plays sulle varie piattaforme ne sono la prova.
Nel corso della sua carriera è riuscito ad esportare la sua musica negli Stati Uniti, in Germania e in Inghilterra, dove le sue composizioni sono state abbracciate calorosamente. Anche il Giappone ha mostrato particolare interesse nei confronti di Stefano Guzzetti e lo ha ospitato per varie esibizioni, tra cui quella all'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo.
La fama riscontrata a livello mondiale ha comunque avuto importanti risvolti anche in Italia. Infatti, la sua musica ha conquistato un grande brand italiano, Dolce e Gabbana, che ha deciso di utilizzare le sue composizioni per la sonorizzazione dell’evento realizzato nel 2017 a Palermo. Nell'Aprile 2018, invece, è stata protagonista della serata “Dolce & Gabbana - Alta Gioielleria” alla New York City Public Library.
Dopo la pubblicazione di "Short Stories. Piano Book Vol. 2", Stefano Guzzetti ha pubblicato il suo nuovo EP il 22 Febbraio. Interludi è composto da soli tre brani, un EP breve ma denso. Anticipa l'uscita del nuovo disco, che è il decimo della sua carriera e sarà disponibile a fine anno. Tra gli ospiti già confermati spiccano i nomi di Lisa Gerrard dei Dead Can Dance e Cristiano Godano dei Marlene Kuntz.
Gli archi creano un'atmosfera onirica e quasi fiabesca. Le melodie sono delicate, fragili e sensibili, ma talvolta struggenti. Il pianoforte e gli archi ci traghettano in un mondo parallelo grazie al potere della musica, da cui emerge molta personalità e un desiderio viscerale di raccontare e aprirsi al mondo. Si tratta di una musica molto raffinata e leggera, ma allo stesso tempo attuale e aperta al mondo del pop pianistico degli ultimi anni. Per questo motivo può essere fruita ed apprezzata anche da chi non ascolta musica classica. L'immagine che ne viene fuori potrebbe essere paragonata a quella di un quadro impressionista dipinto sulle strade affollate di Parigi nella seconda metà dell'Ottocento. Il pianoforte è il protagonista e guida la melodia, ma gli archi e la componente elettronica contribuiscono al suo sostegno.
La copertina è stata realizzata da Chris Bigg, reso celebre soprattutto dai suoi lavori per l'etichetta inglese 4AD. L'idea ricorda un po' quella di Echoes dei Pink Floyd. A prima vista potrebbe sembrare una macchia di inchiostro diluita probabilmente da una lacrima.
Il messaggio, quindi, è malinconico e viene confermato dai titoli delle canzoni che compongono l'EP. <”Why Do You Love Me”, “Because of You”, “Blurred In The Distance” danno l'idea di una storia d'amore triste, probabilmente non corrisposta, di due persone tra loro lontane, quasi un'apparenza sfocata in lontananza.
I tre brani sono realizzati con la collaborazione di Gianluca Pischedda al violoncello, Sara Meloni al violino, Giulia Dessy alla viola, oltre che della splendida voce soprano di Elena Schirru nel brano di apertura
Articolo del
01/06/2019 -
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