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Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura, Pierpaolo Vacca
Tango Macondo
2021
Tǔk Music
di
Riccardo Rossi
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Nel libro “Il venditore di metafore” di Salvatore Niffoi (Giunti Editore) c’è un passaggio in cui si elogia il racconto orale sopra ogni sua rappresentazione letta.
Lo stesso estratto accoglie l’ascoltatore che, preso in mano il digipack (ove possiamo osservare alcune opere di Marcello Chiarenza), ne apre il risvolto di cartoncino bianco che racchiude anche il delicato incastro in cui è alloggiato il cd (la versione fisica sarà pubblicata da Tǔk Music dal 26 novembre su cd e doppio vinile nero 140gr, mentre il disco è già disponibile in digitale dal 29 ottobre). Figlio di un’opera teatrale prodotta dal Teatro Stabile di Bolzano e diretta da Giorgio Gallione, “Tango Macondo” come album si ispira liberamente proprio al libro di Niffoi citato poc’anzi.
L’ammaliante dialogo degli strumenti è solo il primo e più evidente pregio di un disco capace di far riaffiorare memorie che non si credeva di possedere, portando al confronto il lato razionale e quello onirico del proprio io. C’è una tradizione secolare che sgorga dai fraseggi splendidi della tromba di Paolo Fresu, dai ricercati intarsi che il bandoneon di Daniele Di Bonaventura, dall’organetto suonato da Pierpaolo Vacca. Nei 12 brani (gran parte dei quali sono composizioni originali del trio) di cui è composto questo disco batte un cuore selvaggio che ama giocare con atmosfere magiche e deliziosamente misteriose. Ci sono poi 3 episodi nella tracklist che, grazie alla voce di altrettante artiste, reinterpretano quelli che sono classici conclamati del tango.
Stiamo parlando di “Alguien le dice al Tango” (Malika Ayane), “El día que me quieras” (Tosca) e “Volver” (Elisa). In ciascuno di questi pezzi vi è un corpo rinnovato per via dell’emozionante bagaglio di luci che ognuna delle tre cantanti porta con sè e con cui, abilmente, veste la propria registrazione di tante piccole sfumature originali.
In attesa di poter assistere in prima persona allo spettacolo (le date ancora in programmazione sono a Rovereto al Teatro Zandonai il 4 dicembre e a Roma al Teatro Quirino dal 7 al 12 dicembre), non resta che lasciarsi cullare dalle vibrazioni positive che questo viaggio meraviglioso porta con sé.
Articolo del
17/11/2021 -
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