Dopo tre dischi, premi e riconoscimenti, torna il cantautore trevigiano Stefano Dall'Armellina. "La magnolia stellata" contiene otto brani inediti ed è prodotto insieme a Giorgio Caldart e Gianni Fantuz che ha curato anche la produzione artistica e gli arrangiamenti.
In apertura "Rinascere domani" ("Che la magnolia è in fiore e che le foglie lei non le ha, che gli innocenti non hanno un nome e se ce l'hanno nessuno lo sa") è sostenuta dalle tastiere e dal sax, "Lasciami fare" ("Che più ti cerco e più perdo di me questo fiuto da buon trovatore, che poi per l'oro che c'è capirai, ho sentito il mio gufo parlare e non dormirò più") intreccia la chitarra acustica e il violino con fraseggi e pizzicato.
"Con la zia" ("Universitari cronici, fumandoci le cose più indicibili, bevendo coca normale, whatsappando l'anima senza nemmeno l'ombra di una bugia") è uno swing ironico con una parte scritta e recitata da Enrica Tesio, oltre al funambolico clarinetto di Moreno "Il biondo" Conficconi, "Ancora spazio" ("La mia poetica non era a fuoco, così ho comprato della benzina, per anni ho pensato che aprire il cuore equivalesse a una vetrina e ho sviscerato le paranoie per una risposta abbastanza scontata") è una bella canzone del cantautore Gianluca Chiaradia (già contenuta nel suo disco "Primo Vere" del 2020) che in questo nuovo arrangiamento interviene nel canto. Grande intensità con pianoforte e sax per "L'amore si" ("In questo freddo motore ci sembra tutti normale, coltivare le rose e guardarle arrossire o lasciarle cadere"), "Né destra né sinistra" ("Povera Italia che va persa alla nebbia del cosmo, piccolo amaro paese senza più un filo di entusiasmo") è quasi gaberiana con chitarre e batteria in primo piano.
Fraseggi acustici, pianoforte e fiati colorano la successiva "Condividiamo" ("Come si cerca il tesoro ti cercherò, ci puoi contare, passerò fiumi e montagne che tempi ne ho e so camminare"), "Una luce in fondo" ("Ancora passano gli anni e non li vede nessuno, sono piccoli fuochi, piccoli giochi o disegnini col fumo, per chi cammina davanti alle colonne del "noi", perché non abbia rimpianti e non mi bruci i dipinti") ha un andamento molto trascinante. Si chiude con la delicata e sognante "Severo" ("Mi mancherai quando c'è vento, ma pure quando non ce n'è e mancherai a quei poveri cristi che lontano dai pasti giocavano a carte con te").
Un lavoro ben suonato, con una scrittura diretta, ma efficace, che si adatta bene alla voce limpida e sussurrata del cantautore che ci regala tracce dai colori diversi, proprio come i fiori della Magnolia.
TRACKLIST
Rinascere domani Lasciami fare Con la zia Ancora spazio L'amore si Né destra né sinistra Condividiamo Una luce in fondo Severo
Articolo del
04/11/2024 -
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