Esce venerdì 27 giugno 2025 per Panico Dischi l’album Uomini Cani Gabbiani del gruppo Le feste Antonacci, anticipato dai singoli “Uomini Nudi”, “P.U.L.P.” e “Porgi l’altra guancia”.
Sette pezzi che rappresentano una fase particolare dell’esperienza musicale di questo gruppo, un album nel quale si intuisce un ordine determinato fra i motivi che si rincorrono, fra le sonorità di vario tipo, talvolta spudoratamente elettroniche, altre volte ingenuamente acustiche, così come nei testi, che oscillano fra profondità inattese e l’uso delle parole come un mantra linguistico, trama finalizzata unicamente alla costruzione melodica, ma non per questo meno significativa.
Costituito da Leonardo Rizzi e Giacomo Lecchi D’Alessandro, il duo Le Feste Antonacci si può classificare come hyper alternative pop.
Due musicisti, ma anche compositori e produttori, con un’intesa musicale unica che li ha portati a essere definiti da The Guardian “obscure italian electropop artists” e a lavorare, con arrangiamenti ben al di fuori del consueto, per una serie di giganti come HBO, Netflix, Disney Channel, Cartoon Network, RAI, France Television, YouTube Originals.
Il nome del gruppo si riferisce al fatto che inizialmente la pietra di paragone per ogni loro pezzo era l’immaginario ambiente musicale caratteristico delle feste di Biagio Antonacci, cosa che poi è rimasta come nome iconico.
L’esordio de Le Feste Antonacci è del 2018, con l’EP Grandi successi, cui è seguito nel 2019 il singolo “Sigarette”, nel 2022 l’EP Di poche parole, nel 2023 il singolo “Bassline” per arrivare quindi all’attuale Uomini Cani Gabbiani, un album che costituisce un po’ il tirare le somme delle esperienze precedenti, con uno sguardo a musicalità ancor più nuove, anticipato dai tre singoli anzidetti, “Uomini nudi”, “P.U.L.P.” e “Porgi l’altra guancia”.
Coerenza sonora, ma anche una rigogliosità di idee che li ha caratterizzati fin dall’inizio, sono le due caratteristiche che ancor più risaltano in queste sette tracce: autentici turbinii sonori, spesso ballabili, dotati di un misticismo musicale e di un entusiasmo fuori da ogni convenzione.
Si passa dai suoni ossessivi, quasi un canto tribale, di “Ora è meglio di prima”, con influenze di musica popolare, all’electronic-funk di “P.U.L.P.” con richiami visivi alla Escher con quel “... specchi che specchiano specchi che specchiano specchi che specchiano specchi ...” che si ripete pressoché all’infinito.ù
Magnifico “Aquekete”, un pezzo elettronico esclusivamente musicale, non cantato, con un’armonia particolare, quasi struggente con le sue modulazioni particolari, riflessivo, con richiami sonori ai pezzi di Vangelis, quasi l’opposto del successivo e trascinante “Siena Firenze”, che porta l’ascoltatore in un ambiente del tutto diverso.
Simpatica e originale la title track, “Uomini Cani Gabbiani”, l’ultima dell’album, un tessuto linguistico finalizzato a far intuire all’ascoltatore come si muove il processo di creazione musicale, dove le scansioni linguistiche vanno via via a individuare dapprima un’armonia di base e quindi una linea melodica.
Nel complesso un album che ha tutte le caratteristiche per divenire non solo un successo, ma anche una pietra miliare nel panorama musicale attuale
TRACKLIST 1. Ora è meglio di prima 2. P.U.L.P. 3. Uomini Nudi 4. Porgi L’Altra Guancia 5. Aquekete 6. Siena Firenze 7. Uomini Cani Gabbiani
Articolo del
25/06/2025 -
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