Un gioco di voci e un uso dosato di sintetizzatori, piano e violoncello fanno da sfondo a una storia d’amore immaginata in una città deserta.
È una melodia essenziale, che scorre soffice e fluida su un basso synth minimale quella che Angelo Sicurella sceglie per il suo ritorno: il nuovo singolo Città deserte esce oggi 23 febbraio per Limone Lunare Records, preludio del nuovo progetto discografico Cigni [Disco bianco] fuori il 13 aprile.
Poliedrico e instancabile sperimentatore, Sicurella torna dopo l’ultimo album Yuki O (2017) con un nuovo pezzo dal sapore distopico accompagnato da un videoclip.
Tra un sound a là Perfume Genius e un certo uso della voce che schiaccia l’occhio alle sonorità frizzanti di Moses Sumney, Città deserte è una storia d’amore ambientata in un mondo desertificato dalle voracità dell’essere umano, la cui presenza sembra quasi scomparsa, evaporata.
In uno scenario apocalittico dove gli animali vivono gli spazi umani, due amanti contemplano la fine del mondo dalle loro finestre. Sono spettatori e allo stesso tempo protagonisti, consapevoli che nulla tornerà come prima.
Artista raffinato capace di coniugare con estro ed eleganza l’elettronica con il cantautorato, Sicurella si è costruito prima come frontman degli Omosumo poi come solista, compositore e sound designer per il cinema, il teatro e la danza, un posto di rilievo nel panorama musicale italiano.
Negli anni la sua musica e i suoi sound design hanno abitato gli spazi della Biennale di Venezia e di Manifesta, accompagnando anche esponenti della danza contemporanea come Virgilio Sieni.
Il nuovo singolo ne segna il ritorno alla dimensione discografica, anticipando le sonorità, i temi, le tensioni e i sentimenti in gioco nel suo prossimo lavoro.
Le atmosfere eteree evocate nel brano diventano palpabili nel video diretto da Manuela Di Pisa, girato a metà tra la performance e la live session e ispirato all’opera di Vincenzo Consolo Lunaria (1985) dal quale ne assorbe l’immaginario favolistico.
Come in un tempo senza luna, il mondo perde il suo colore, così in un bianco e nero scolorito va in scena un malinconico Pierrot. Angelo Sicurella canta la fine del mondo accompagnato da quattro strumenti antichi e senza tempo (arpa, spinetta, violino e tamburo) suonati da una formazione al femminile, tra il divino e il terreno.
CREDITI
Testo: Angelo Sicurella
Produzione: Angelo Sicurella, Francesco Vitaliti
Mix e master: Francesco Vitaliti
TESTO CITTà DESERTE
Segnali di fumo
vengono fuori dal tuo balcone
Riesco a sentire fino in fondo
l’eco delle tue parole
Le città deserte
giorni di pace
non torneremo indietro mai
E verranno a dirci
chi saremo domani
coi lampeggianti accesi
ed un fiore tra le mani
non dare retta ai pescecani
vestiti da sciamani
a curarci le ali
Le città deserte
giorni di pace
non torneremo indietro mai
E adesso anche i cervi
mangiano datteri dal tuo balcone
e giocano agli indiani sulle orme di un cacciatore
sul trampolino di una piscina
di un albergo abbandonato
Le città deserte
giorni di pace
non torneremo indietro mai
Bio
Angelo Sicurella è un cantante, producer, compositore di musica cantautorale ed elettronica sperimentale. Fondatore della band Omosumo, il suo è un lavoro di ricerca e di sperimentazione. Combina suoni organici del mondo della natura con suoni sintetici dei suoi strumenti (soundscapes, ambient e techno con l'uso di strumenti analogici). Utilizza la musica elettronica come strumento di riscoperta della tradizione.
Le sue pubblicazioni soliste sono Orfani per desiderio (EP, 2015, vol. I, II, III) e Yuki O (LP, 2017). Lavora con il teatro, con la danza, con il cinema e con la pittura sonora. Collabora attualmente con diversi artisti, Masbedo in Manifesta12 e in altri progetti, Michal Rovner (installazione sonora, Fondazione Merz Torino), Virgilio Sieni nella sonorizzazione dal vivo di performance di danza contemporanea, Vittorio Cosma nella scrittura di colonne sonore (Amate Sponde, di Egidio Eronico) e nel progetto Open Machine, Roy Paci nei progetti Corleone e NE:SO (insieme al violinista e compositore Davide Rossi), Elisa Giardina Papa nel sound design di U scantu: A disorderly tale, una installazione sulle Donne di Fora realizzata per la Biennale di Venezia 2022.
Info:
SPTF :: https://open.spotify.com/artist/4XzWm8JvD5zjPTEBgaaQmD
YTB :: https://www.youtube.com/@AngeloSicurella
IG :: https://www.instagram.com/angelosicurella
FB :: https://it-it.facebook.com/angelosicurellamusic
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