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I SONS, incendiari alfieri della nuova scena rock belga con il loro nuovo album ”Hallo” di “Sweet Boy” (2022), entrano in una nuova era, nella quale l’esplosivo garage rock delle origini lascia spazio a canzoni capaci anche di brillare e scintillare. “Hallo” è il suono della giovinezza che si libera: di vite vissute e di esperienze che bussano alla porta. “Hello, we are SONS!” Riconosci quel momento in cui la primavera inizia a spingere via l’inverno. Quando il grigio profondo accetta con riluttanza di cedere il passo alla luce. Il guscio dell’ibernazione è pronto a esplodere di nuovo in piena fioritura. Ascolta gli animali: c’è attesa nell’aria. Che cosa ha a che fare tutto questo con i SONS? Molto. Il quartetto tormenta senza tregua i propri strumenti – basta ascoltare la furiosa title track – ma ciò che distingue “Hallo” dalle uscite precedenti è una certa joie de vivre che si è fatta strada. Guardando più a fondo dentro sé stessi, hanno scoperto che non ogni messaggio ha bisogno di essere accompagnato da un pugno sul tavolo: a volte un tocco sulla spalla e uno sguardo eloquente possono essere più efficaci.
Il talismano di questo suono nuovo, musicale ma ancora affilato e potente, è il produttore David McCracken già noto per aver plasmato il groove sensuale del classico dei dEUS “The Architect”. Il produttore britannico vanta un curriculum impressionante, con collaborazioni che includono Ian Brown degli Stone Roses, A$AP Rocky, Beyoncé e Depeche Mode. McCracken si è innamorato dei nuovi demo della band e ha compiuto diversi viaggi nella città natale dei SONS, Melsele, per aiutare a dare forma definitiva ai brani, prima di invitare il gruppo a registrare l’album a Londra. I SONS hanno assorbito con entusiasmo le competenze e l’esperienza di McCracken, come si può ascoltare nel contagioso e ballabile primo singolo ’Do My Thing’, che ha ha raggiunto la Top 5 della classifica degli ascoltatori di Studio Brussels De Afrekening e ha ottenuto supporto anche in Olanda, Germania, Francia ed Europa orientale. Lavorare con McCracken si è rivelato un abbinamento perfetto per la Band. “Ci ha completamente tirati fuori dalla nostra zona di comfort”, racconta il cantante e chitarrista Robin Borghgraef. “Il suo modo di lavorare era molto diretto e continuava a chiederci – e in particolare a me come cantante – ‘Cosa vuoi dire?’. Questo approccio ci ha spinto a riflettere più a fondo su ciò che volevamo davvero per questo disco. E, a differenza dei lavori precedenti, i testi di “Hallo” hanno ricevuto molta più attenzione. Più di una volta è stato proprio il testo a fare da base alla canzone, mentre prima seguivamo un altro metodo: creare riff, costruire il brano e solo dopo aggiungere le parole. Questo nuovo approccio ha aggiunto profondità all’album.”
Per quanto riguarda i temi di “Hallo”, i SONS continuano a trovare ispirazione nella vita quotidiana e nel modo in cui permettiamo a noi stessi di essere ostaggio del caos e della frenesia. La furiosa title track ’Hello’ parla della costante reperibilità e del rapporto di amore e odio con i social media, dove tutti seguono tutti in modo cieco. “Questo brano ha definito il suono dell’intero album”, spiega Robin. “Qui diciamo ‘Hello’ a chi ci conosce e a chi ancora non ci conosce. Benvenuti nel nostro nuovo disco.” E se da un lato il produttore ha istintivamente lasciato intatti gli spigoli taglienti di ’Big Mouth’, un ritorno al classico suono dove la canzone invita a ignorare chi parla troppo e manipola, senza lasciare che le loro parole ti facciano impazzire. ”Sii te stesso, sempre”, dall’altro la sua vasta esperienza ha contribuito ad affinare ulteriormente il suono teso e distintivo della band, arricchendolo con lussureggianti atmosfere chitarristiche alt-rock. Brani come ’Somehow’ dal suono più innovativo, aperto, ballabile e carico di malinconia che ha creato momenti di euforia in studio, parla della perdita di un’amicizia, con entrambe le parti che si mettono in discussione. Anche ’Do My Thing’, un inno energico e ballabile al godersi il momento e fare semplicemente ciò che si sente è nato da una notte indimenticabile con il produttore, ed è forse il brano scritto più velocemente dell’album mentre ’Bakala è una canzone sulla spinta a volere sempre di più – nella vita e nel divertimento – e sulla pace inaspettata che arriva quando si lascia andare. Chitarre sperimentali e ritmi di batteria unici creano un’atmosfera di studio rilassata. Qui il “cantare” prende il posto dell’“urlare”, filo conduttore dell’intero disco e da nessuna parte questa fame e questo impegno nel cercare una nuova strada musicale risultano più evidenti che in Once and For All, brano lento, ipnotico e cupo, e senza dubbio uno dei momenti più alti del disco.
I SONS si sono fatti un nome nel Benelux con l’album di debutto “Family Dinner” (2019), per poi estendere il proprio raggio d’azione in Germania, Francia, Svizzera e Grecia con “Sweet Boy” (2022). Entrambi i dischi si distinguevano per una potenza rock’n’roll diretta, fatta di grandi hook, riff incisivi e cori da cantare a squarciagola. La band ha suonato in festival come Rock Werchter, Pukkelpop, Pinkpop, Down The Rabbit Hole, Into The Great Wide Open, Reeperbahn, Trans Musicales e Iceland Airwaves, dove ha anche registrato una live session per KEXP. I SONS sono stati inoltre invitati ad aprire i concerti di Royal Blood, Wolfmother e Jack White. Per quanto riguarda i temi di Hallo, i SONS continuano a trovare ispirazione nella vita quotidiana e nel modo in cui permettiamo a noi stessi di essere tenuti in ostaggio dalla frenesia e dal caos. La lotta con i social media e con ideali di bellezza irrealistici, la costante sensazione di dover essere sempre reperibili, ma anche temi universali come l’amicizia o l’importanza di mantenere uno sguardo positivo sulla vita. L’album di debutto “Family Dinner” ha visto i SONS in tour nel Benelux e come supporter di Royal Blood e Wolfmother. Il successivo “Sweet Boy” li ha portati non solo sui palchi di Pinkpop, Pukkelpop, Down The Rabbit Hole, Into The Great Wide Open, Reeperbahn, Trans Musicales, Iceland Airwaves e per due anni consecutivi nella line-up del celebre festival belga Rock Werchter, ma ha anche segnato l’inizio di un’espansione internazionale, con concerti di grande successo in Francia, Germania e Svizzera. Inoltre, la band è stata invitata ad aprire i concerti di Jack White. Con Hallo, i SONS sono destinati a bussare a molte più porte e a far voltare ancora più teste, in patria e all’estero.
Articolo del
16/12/2025 -
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