Gorillaz "Cracker Island", l’ennesima perla pregiata di Damon Albarn
di Fabrizio Biffi

Finalmente esce "Cracker Island", ottavo album del progetto virtuale fondato da Damon Albarn insieme a Jamie Hewlett. La più imprevedibile band virtuale del mondo emerso sono due decenni che appare e scompare lasciando dietro di se un alone di curiosità e tante idee innovative.

I migliori album dei Gorillaz suonano un po' come dei mixtape che sembrano muoversi in punta di piedi in un collage sempre mutevole di suoni puramente pop, di versi rap, intermezzi e generi eclettici. 10 tracce che richiamano una versione più completa dell'album del tour incentrato su Albarn del 2018 The Now Now.

Preceduto dall’ottima open track, Cracker Island presenta anche una manciata di ospiti del calibro di Stevie Nicks che presta i suoi toni deliziosamente incrinati alle armonie di “Oil”, e la superstar latinoamericana Bad Bunny che fa da contraltare alla malinconia di Albarn tra i ritmi estivi di “Tormenta”.

Greg Kurstin (Adele, Pink, Paul McCartney) è l’altro caposaldo di questo nuovo disco di Albarn con cui ha condiviso la produzione, super.

A parte il singolo omonimo, la trama di questa nuova creatura discografica dei Gorillaz corre piacevolmente sulle onde di un pop-r’n’b in cui si fa difficoltà a trovare un vero singolo che possa richiamare ad hit come "Clint Eastwood", "Feel Good Inc." o "On Melancholy Hill”.

Ma è evidente che così come nella scrittura e nella sua indomabile creatività, Damon Albarn si conferma come uno dei più fulgidi ed indipendenti protagonisti di questo tempo fatto di generazioni musicali che si fagocitano alla velocità della luce mentre lui appare e scompare come una meravigliosa stella cometa
Articolo del  26/02/2023 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati