Straziante, giocoso, rude e sereno, ”Jonny” è un lavoro che affronta il profondo trauma infantile che Jonny Pierce, membro fondatore della band, ha vissuto crescendo in una comunità religiosa simile a una setta a nord di New York e trionfa sulla lunga ombra che ha gettato sulla sua vita e sulle sue relazioni per anni. Insieme all'annuncio di oggi arriva anche ’Better’: l'ultima canzone del progetto, che si avvale di un gancio ritmico luminoso su un testo che parla di come uscire dalla codipendenza e ritirarsi di nuovo tra le braccia affidabili della solitudine. "Quando ho finito 'Jonny', l'ho ascoltato e ho sentito la mia anima riflettersi su di me", dice Pierce a proposito del disco. "È devastante e trionfante, è persa e ritrovata, è confusa e certa, è saggia e sciocca. È maschile e femminile, è duro e gentile. Racchiudere tutto il proprio io in un album, onorare ogni singola parte di te - anche quelle che si sentono in contrasto tra loro - significa realizzare qualcosa di profondamente umano, e poiché la mia religione è l'umanesimo, l'album diventa per me un luogo sacro da venerare. Ogni sensazione è un posto diverso, ogni canzone un inno al cuore umano".
In “Jonny”, Pierce non si limita a sconfiggere l'oscurità che ha perseguitato la sua infanzia e la conseguente indegnità che si è profilata per decenni, ma la assolve e la ama per quello che è stata. Così facendo, il disco porta alla luce un vero senso di speranza, ottimismo e gioia che è esistito appena al di là della punta delle sue dita per la maggior parte della sua vita. Abbracciando il disordine della vita in tutte le sue sfaccettature, Jonny offre un invito a dissolvere tutti i muri che ci separano da noi stessi e dagli altri, ad ammorbidire il nostro guscio, a far entrare un po' di tenerezza. Trovando sempre l'equilibrio tra una dolorosa malinconia e un'irresistibile sensibilità pop, l'album trova Pierce che scruta attraverso chitarre scintillanti, riverberi, sintetizzatori modulari e drum machine: un'identità sonora che è stata unicamente e interamente dei The Drums fin dalla loro comparsa 15 anni fa.
“Jonny” è una lettera d'amore a una galassia di giovani sé di Pierce: il bambino che ha subito un trauma che gli ha distrutto la vita; l'adolescente che si è costruito di riflesso una corazza contro il mondo esterno; il performer sul palco; il ballerino; l'amante. Ogni versione di se stesso che per tutta la sua vita ha sentito di non essere mai abbastanza. Incanalato in brani come ‘Better’ e le recenti ‘Obvious’, ‘I Want It All’ e ‘Plastic Envelope/Protect Him Always’, il disco è pieno di canzoni indie pop auto-riflessive e di una serie di pezzi di un minuto in cui Pierce canta direttamente ai suoi sé più giovani che fanno dell'album una delicata introspezione.
L'album è l'omaggio alla vita sin dall'intimo artwork dell'album e del singolo: una serie di autoritratti nudi scattati quando è tornato nella sua casa d'infanzia a New York una decina di anni fa. Sentendo il bisogno di guidare verso il nord un giorno, mentre sapeva che i suoi genitori sarebbero stati in servizio, ha scattato una foto in posizione di preghiera sulla sedia dell'ufficio della chiesa di suo padre, tra gli altri luoghi della casa in cui gli era successo qualcosa di significativo o traumatico da bambino. Era un'esperienza a cui non riusciva a dare un senso sul momento, tanto meno a condividerla con il mondo esterno, ma la sensazione di mettere il suo corpo nudo negli spazi in cui gli altri lo avevano fatto sentire spesso impotente era un trionfo che avrebbe scoperto anni dopo durante la realizzazione di Jonny.
“JONNY” TRACKLIST 1. I Want It All 2. Isolette 3. I’m Still Scared 4. Better 5. Harms 6. Little Jonny 7. Plastic Envelope 8. Protect Him Always 9. Be Gentle 10. Dying 11. Green Grass 12. Obvious 13. The Flowers 14. Teach My Body 15. Pool God 16. I Used to Want To Die
Articolo del
13/10/2023 -
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