Vincent Van Gogh, uno degli artisti più amati e controversi della storia dell’arte: grazie all’uso personalissimo del colore, saturo, materico e pieno; alle pennellate veloci e convulse che diventarono ben presto la sua firma indiscussa e infine al suo sguardo sulla natura, su Parigi e l’Olanda, terra natia, che ha prodotto visioni uniche e conturbanti. Questo era il Van Gogh che potevamo ammirare nei quadri bidimensionali, nelle stampe riprodotte sui libri e nei cataloghi delle tantissime retrospettive: questo era il Van Gogh che conoscevamo finora. Con la mostra “Van Gogh Alive” cambia completamente il modo di percepire l’arte di questo straordinario genio. Prodotta e realizzata insieme a Grande Exhibitions e Perlage Grandi Eventi, questa iniziativa è unica nel suo genere in quanto unisce l’arte alla tecnologia più avanzata per creare un coinvolgimento totale dello spettatore nelle opere. Grazie all’ipertecnologico sistema SENSORY4, ben 3.000 immagini vengono proiettate in loop da 40 proiettori ad alta definizione (tra queste appaiono, oltre alle opere, disegni, schizzi preparatori e alcune tra le 900 missive scritte da Vincent al fratello Theo per spiegare il proprio lavoro). Si possono osservare più di 300 opere dell’artista, tra cui le più famose come “I girasoli” fiore –ossessione dell’artista (come del resto il giallo, suo colore feticcio), le varie “Notti stellate” struggenti e immaginifiche, fino a “Campo di grano con corvi” straziante ed enigmatico, ma non finisce qui: in tutte queste opere lo spettatore, circondato da schermi disposti su tutte le pareti, sul pavimento e su totem al centro della sala, viene proiettato all’interno dell’operra d’arte e per la prima volta vi si sente davvero immerso (e forse più vicino ai sentimenti dell’artista). Inoltre, la musica, potente e coinvolgente. rende ancora più vivida l’esperienza sensoriale introducendoci in una sorta di sinestesia. Non ci sono più barriere nè limiti: si entra con tutto il corpo e la mente nell’ipnotica e a tratti clausfrofobica camera azzurra di Arles, si passeggia incantati per le vie di Parigi accesa dalle mille luci ma sempre cupa e sospettosa, si scruta la cattedrale imponente di San Remy quasi fossimo anche noi rinchiusi nella stanza del manicomio da cui Van Gogh poteva scorgere quella prospettiva. E infine non c’è scampo neppure per scappare allo sparo del cacciatore quando ci si ritrova nel campo di grano e tutti i corvi si alzano in volo. E forse è proprio questo lo scopo della straordinaria iniziativa: immergere, coinvolgere e non dare la possibilità allo spettatore di estraniarsi dai quadri. Solo in questo modo potrà davvero capirli e apprezzarli, potrà provare sentimenti di fascino e anche di disturbo, ma sicuramente non rimanere freddo e indifferente. E riuscirà frinalmente a vivere non solo l’opera d’arte ma il dramma, l’ossessione, la pazzia e soprattutto la genialità di questo straordinario artista.
VAN GOGH ALIVE 6 dicembre 2013 – 9 marzo 2014 Milano Fabbrica del Vapore - Via Procaccini 4 – 20154
Articolo del
14/12/2013 -
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