Nuova rappresentazione per “Love Letters” dal testo teatrale scritto nel 1988 dal commediografo statunitense A.R.Gurney. L’opera ha incontrato fortuna in Europa e in particolare qui da noi in Italia, grazie alla profonda umanità di un testo sempre attuale. Questa sera però lo spettacolo si avvale di due interpreti di eccezione come Valeria Valeri nella parte di Melissa Gardner e Paolo Ferrari in quella di Andrew Makepeace Ladd III, i due protagonisti di un fitto carteggio epistolare destinato ad accompagnare le loro vite per oltre cinquanta anni. La commedia inizia con Melissa ed Andy che si scambiano bigliettini fra i banchi di scuola, due adolescenti ansiosi di confrontarsi con le prime pulsioni amorose, rappresentati sulla scena da due giovanissimi attori della Compagnia Piccoli per Caso che si impegna ad alternare due ragazzi diversi ad ogni replica. Subito dopo entrano in scena, sommersi dagli applausi, Valeria Valeri e Paolo Ferrari, che si calano con grande bravura nei panni di Melissa ed Andy e riprendono il loro racconto epistolare attraversi degli scambi talora ironici e divertenti, in altre occasioni ricchi di amarezza e di disillusione. Si rincorrono per la durata di una vita, si amano, si detestano, si cercano e si ritrovano ancora, ma sfuggono ad una dimensione comune. Comunque non possono fare a meno l’uno dell’altro: è solo una buona amicizia , saldata da una forte intesa sessuale o si tratta invece di vero amore? I due affidano ad un carteggio di chiara matrice letteraria le loro riflessioni più intime, il flusso delle più nascoste emozioni. Andy è timido e fin troppo controllato e alla fine troverà una sua dimensione nella carriera politica; Melissa invece viene da una famiglia benestante, è più disinvolta ed esuberante e si dedica interamente alla sua dimensione artistica, che però si rivelerà un fallimento. Sulla scena appaiono uno accanto all’altro, ma separati da una certa distanza, seduti di fronte a due scrivanie. L’allestimento è essenziale, lo spettatore non può far altro che concentrarsi sul testo e sulle sfumature diverse che vengono puntualmente offerte dalle straordinarie interpretazioni di Valeria Valeri e di Paolo Ferrari, che si scambiano gli auguri di Natale, di Buon Anno Nuovo con la stessa naturalezza di cui parlano di amore, di sesso, delle loro speranze e ambizioni. Lungi dall’essere stucchevole, la narrazione avviene in forma ciclica e coinvolge sempre di più il pubblico presente in sala fino all’epilogo finale, altamente drammatico, quando si scopre che il tempo non basta più, che bisognava pensarci prima, che forse ne valeva proprio la pena.
Articolo del
12/01/2014 -
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