Dopo diversi anni ritorna sulle scene “Sugar”, l’acclamato musical tratto da “Someone Like It Hot” (A Qualcuno Piace Caldo), il noto film del 1959 scritto e diretto dal grande Billy Wilder che aveva come protagonisti Jack Lemon, Tony Curtis e l’indimenticabile Marilyn Monroe. Lo spettacolo, affidato alla sapiente regia di Federico Bellone (“Grease”, “High School Musical”), è ambientato all’interno di un cinema alla fine degli anni Cinquanta. Al termine della proiezione i personaggi vengono scagliati sul palco, diventano reali e danno vita a due ore di interminabili “gag” a ritmo di jazz e molto brillanti. La traduzione del testo originale è di Michele Renzullo, mentre l’adattamento è stato curato da Saverio Marconi. L’intreccio prende spunto dal momento in cui a Chicago due musicisti jazz squattrinati, rappresentati da Pietro Pignatelli, nelle parti di Joe e poi di Jo-se-phine, e da Christian Ginepro, nel ruolo di Jerry e poi di Dafne, assistono come testimoni involontari al massacro di San Valentino, ordinato da Al Capone. Joe e Jerry hanno visto tutto e - sebbene non c’entrino niente con l’accaduto - in quanto semplici musicisti, devono essere comunque eliminati. Il gangster Ghetta, interpretato da Giorgio Avanzini, li fa cercare dappertutto, ma loro si travestono da donne, si fanno scritturare da una jazz band femminile e sfuggono così ad una morte certa. A questo punto entra in scena Sugar, la “vocalist” della band, interpretata da una Justine Mattera, sempre in grande spolvero ed ormai perfettamente a suo agio nei panni di una scintillante, svenevole e tenera Marilyn Monroe. La sensualità manifesta e l’erotismo involontario di Sugar mettono a dura prova Joe e Jerry durante il viaggio in treno per Miami e a questo punto hanno inizio scene esilaranti, piene di doppi sensi e di situazioni paradossali e divertenti. All’epoca il film venne condannato dalla Legione Cattolica della Decenza, ma adesso fortunatamente i tempi sono cambiati e niente e nessuno possono impedirci di gustare le grazie di una Justine/Marilyn che esegue dal vivo in inglese la celebre I Wanna Be Loved By You, tema musicale dell’opera. Molto indovinate le coreografie di Gillian Bruce e davvero trascinanti i balletti di “tip tap” che hanno contribuito a dare ritmo alla narrazione. Intrattenimento molto gradevole e divertimento assicurato.
Articolo del
25/02/2014 -
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