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Daniele Bongiovanni
La serie “Neri” dell’artista siciliano reinterpreta in bianco e nero i volti di alcuni famosi musicisti.
2014
di
Claudio Prandin
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Il ritratto è una delle forme d’arte più utilizzata nella storia: tra gli esecutori famosi si possono citare Tiziano, Vermeer e Leonardo; i personaggi da essi immortalati sono re, regine e le loro famiglie, nobili, ricchi banchieri, gli umili contadini e naturalmente gli artisti stessi come dimostrano i meravigliosi autoritratti di VanGogh e Ligabue. La quasi totalità di queste opere ha un fattor comune: il colore; d’altronde solo con l’avvento della fotografia l’uomo si è reso conto di quanto sia emozionante il bianco e nero; utilizzando semplicemente questi due “non colori” l’artista siciliano Daniele Bongiovanni (nato a Palermo nel 1986) propone la serie di dipinti intitolata “Neri” in cui ritrae alcuni famosi musicisti; i quadri (dipinti in olio o acrilico in dimensioni variabili da 40x30 a 60x80) esprimono fascino e musicalità, sottolineano le distonie tra bianco e nero ma al tempo stesso mantengono inalterato l’obiettivo ritrattistico delle opere. Il dipinto di Miles Davis sembra una fotografia scattata in un locale fumoso; i contorni non sono netti ma slabbrati, non separano decisamente le aree bianche da quelle nere ma sembrano sciogliersi in esse, diluirsi, annebbiando la vista con un effetto di “fading”. Rimane però vivissima la sensazione di trovarsi in quel locale durante quell’ipotetico assolo e questo testimonia la qualità dell’opera. Più o meno gli stessi effetti si ritrovano nel quadro rappresentante Lucio Battisti; qui il viso è più “ritratto” che rappresentato; i lineamenti del cantautore sono nettamente riconoscibili ma la traslazione dello sfondo in primo piano li deforma leggermente dando una sensazione di “uomo in piscina. L’aria virile ricorda più un eroe di film d’azione che il timido cantautore impresso nella nostra memoria. I due quadri raffiguranti Etta James e Ray Charles riempiranno di ricordi i loro fans perché improntati al verismo; i giochi di ombre li rendono poetici ed emozionanti. I dipinti sono tutti belli ma a meritare l’encomio sono il “quadro d’insieme” e la volontà del pittore di omaggiare i suoi beniamini, essendosi lui stesso definito un amante del Blue’s.
Articolo del
13/05/2014 -
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