La forza fisica e la grazia del corpo di ballo si sposano benissimo con le luminose coreografie disegnate da David Parsons, artista americano che da oltre trenta anni è punto di riferimento assoluto per tutto il movimento di danza post moderna. Sono otto i ballerini in scena che danno forma e tanto ritmo all’energetico “collage” di quadri ideati da Parsons e che costituiscono il programma della serata: Sarah Braverman, Christina Ilisije, Ian Spring, Omar Roman De Jesus, Geena Pacareu, Jason Macdonald, Eoghan Dillon e Elena D’Amario, danzatrice italiana che si era trasferita negli U.S.A. solo per uno “stage” alla quale invece è stato proposto un contratto di cinque anni. Proprio a lei David Parsons ha affidato la nuova versione del suo pezzo più famoso: “Caught” , che risale al 1982, una “performance” prettamente maschile che il coreografo infatti aveva inizialmente ritagliato su se stesso. Ebbene, la D’Amario si dimostra all’altezza del ruolo richiesto e - sulle note inquietanti e fascinose di “Let The Power Fall” di Robert Fripp, fondatore dei King Crimson - ci offre una interpretazione quanto mai intensa di quello che da sempre il sogno dell’essere umano: volare. La D’Amario viene colta (“caught”) sospesa in volo sul palco grazie anche allo straordinario uso delle luci stroboscopiche di Howell Binkley che danno ulteriore risalto alla sua prestazione. Anche “Nascimento (Swing Shift)”, prezioso omaggio al samba mescolato a riferimenti ad altre danze popolari, è una riproposta di un classico di David Parsons del 2002, sono creazioni del tutto nuove invece quadri come “Train”, di Robert Battle, ispirato ai ritmi urbani del Bronx, quartiere newyorchese; “Hymn” di Trey McIntyre, un duetto introspettivo con le note di “Noah’s Arc” delle Coco Rosie in sottofondo; infine “Whirlaway”, che celebra il jazz di New Orleans, sulle note di brani come “Going Down”, “Something Sweet”, “Bright Mississippi” e “Yes We Can Can”, tutti firmati da Allen Touissant. Uno spettacolo di intrattenimento effervescente, una danza che guarda al futuro che cerca un punto di incontro fra mondo fantastico e reale, coreografie esaltanti che permettono al pubblico di coinvolgersi, di sognare all’interno di quadri scenici che comunicano energia positiva, merce rara di questi tempi.
Photo by Paula Lobo
Articolo del
22/03/2015 -
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