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Helene Grimaud
Hèlène Grimaud presenta “Acqua” live @Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia , Roma 3 Aprile 2017
di
Giancarlo De Chirico
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Una platea consapevole e attenta accoglie il ritorno a Roma della pianista francese Hèlène Grimaud che presenta al pubblico il suo nuovo lavoro Acqua in un recital per piano solo di grande spessore e di incredibile impatto emotivo.
Anche adesso che ha raggiunto la notorietà e gode dei favori della critica internazionale, la Grimaud non ha perso quell’approccio fisico, istintivo che ha con il pianoforte fin da quando era bambina e che le permette di dialogare con lo strumento ora con irruenza ora con estrema dolcezza. I temi musicali che costituiscono il programma della serata sono il frutto di oltre tre anni di lavoro sul tema dell’acqua. Hèlène ha voluto rivisitare composizioni di autori del XIX e del XX secolo su questo stesso elemento, ne ha condiviso l’ispirazione ma è andata poi a riproporla in musica attraverso i suoi canoni espressivi, quanto mai evocativi e sofferti.
Da segnalare che Nitin Sawhney, musicista anglo-indiano che lei ammira da anni, ha collaborato alla realizzazione del disco, scrivendo per lei sei interludi che costituiscono una sorta di ponte fra una composizione e l’altra all’interno delle quindici tracce dell’album. La serata inizia con una versione molto suggestiva di “Wasserklavier” di Luciano Berio, seguita dalle note evocative di “Rain Tree Sketch” di Toru Takemitsu. Significativa le versione onirica di “In The Mists” di Leos Janacek o anche la riproposta dei “Giochi d’Acqua” di Ravel, un caposaldo della musica francese del ‘900 che prende spunto dal precedente “Giochi d’Acqua a Villa d’Este” di Liszt, composizione peraltro eseguita dalla Grimaud in un secondo momento, nella stessa serata.
Il fluire delle note di piano si dipana all’insegna del binomio Musica e Natura, che costituisce una scelta di campo ben precisa da parte della Grimaud, da sempre molto attiva nel suo impegno a difendere l'ambiente in cui viviamo. Sono molti i punti di contatto fra l’acqua e la musica - nelle parole di Hèlène Grimaud - che ritrova in questi due elementi un senso di infinito, un significato di rigenerazione, di rinascita all’insegna della purezza originaria o ancora, la ricerca di un qualcosa che possa essere immortale.
PROGRAMMA : Prima Parte: Wasserklavier (Luciano Berio) Rain Tree Sketch II (Toru Takemitsu) Barcarolle n. 5 (Gabriel Faure) Jeux d'eau (Maurice Ravel) Almeria (Isaac Albeniz) Les jeux d'eau à la Villa d'Este (Franz Liszt) In the Mists 1 ( Leos Janáček) La cathédrale engloutie (Claude Debussy) Seconda Parte: Sonata per pianoforte n. 2 (Johannes Brahms)
Articolo del
05/04/2017 -
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