Giulia Chianese, dai palchi italiani a Los Angeles. 25 anni, un passato di palcoscenici alle spalle e tanta voglia di crescere: è questa la cartolina dell’attrice attualmente trasferitasi a Los Angeles per realizzare il sogno di una vita.
All’età di soli 13 anni Giulia prende le distanze dalla famiglia e comincia da sola a farsi le ossa, dapprima seguendo i corsi di teatro nel suo liceo, poi arrivando ad una valida scuola del suo quartiere che le ha permesso – racconta – di coltivare il suo sogno nonostante la noncuranza dei genitori. Le sue prime esperienze teatrali le deve proprio a quegli anni, che infusero in quell’adolescente tormentata la voglia e l’aspirazione di raggiungere traguardi sempre più ampi.
Terminato il liceo, prende coraggio e chiede al padre di sostenerla finanziariamente con le spese, nonostante quest’ultimo prevedesse un futuro di rinomata commercialista per la sua figlia minore. Così Giulia non si dà per vinta, continua a studiare ed inizia il percorso accademico nella scuola di recitazione Fondamenta di Roma. Si iscrive anche alle Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell’Università degli Studi di Roma Tre, dove si laurea col massimo dei voti e una Tesi su Il linguaggio delle immagini da fare invidia ai suoi coetanei.
Nel frattempo lavora, sperimenta, mette in gioco le sue capacità espressive calcando palcoscenici teatrali diretta da registi di fama internazionale come Francesco Giuffrè, con il quale lavora interpretando la sorella di Rodjon in “Delitto e Castigo”, mette in scena commedie francesi come “La palla al piede” di Feydeau, che porta in tour per rassegne teatrali ed arriva a calcare il palcoscenico dello storico teatro romano Teatro Elettra con lo spettacolo esilarante “49… e bugie”.
Il lungo percorso di Giulia però non si esaurisce qui. Il suo primo lavoro di fronte alla macchina da presa risale al 2006 quando, all’età di soli 14 anni prende parte come protagonista al cortometraggio andato in concorso al Festival del Cinema di Valdarno “Le patate del Novecento”; tempo dopo la ritroviamo a dare volto alla musica di grandi artisti della musica italiana come Radici nel cemento e Alex Britti nei videoclip delle canzoni “Tuta e pigiama” e “Baciami (e poi portami a ballare)”; nel 2013 viene selezionata insieme ad altri due soli progetti in tutta Italia per partecipare al seminario Young Film Factory del Social World Film Festival con il corto ”Nero di stagione”; nello stesso anno approda su Canale 5 con la serie televisiva “Le mani dentro la città” a fianco di Marco Rossetti e l’anno seguente finalmente alla Rai, con la serie web “Fuoriclasse Off” dove interpreta Viola, “in cerca dell’uomo sincero”; appena due anni fa la vediamo interpretare il ruolo di Emma, una ragazza sordomuta che riscopre i suoni grazie al rapporto con l’uomo nel cortometraggio andato in concorso al Roma Film Festival “Dillo con parole tue”.
Se è vero che non si finisce mai di imparare, il percorso artistico di Giulia ne è la prova vivente: frequenta stage di Commedia dell’Arte, seminari di recitazione cinematografica con professionisti del settore come Simona Tartaglia e Francesca Rizzi, si reinventa e ricomincia a studiare presso la scuola di teatro Officina XI dopo essersi già diplomata come attrice presso Fondamenta, approfondisce e ricerca quelle che ritiene e riterrà sempre e solo le basi del mestiere di attrice: lo stimolo e il fascino per la ricerca, per l’approfondire, per l’andare oltre, il cercare quel qualcosa in più che la spinge, esattamente un anno fa, a partecipare al bando per studenti e laureati della Regione Lazio “Torno Subito”, che vince e che sfrutta per trasferirsi all’estero, a Los Angeles, per poter rincorrere ancora più da vicino il suo sogno senza mai dimenticare il background formativo italiano.
Tramite il Lee Strasberg Theatre and Film Institute, la prima scuola fondata personalmente dall’ideatore del “Metodo”, Giulia trascorre “il periodo più emozionante” della sua vita. Conosce persone, instaura rapporti, apre la mente ad un nuovo approccio all’Arte che l’America le offre e porta in scena un estratto dal film “Ellie Parker”, candidato al Grand Jury Prize del Sundance Film Festival 2005, di fronte a tutto l’Istituto e a David Strasberg in persona.
Riscopre una vena comica che mai aveva pensato di poter padroneggiare e questo le dimostra che è nel posto giusto. Los Angeles è la terra delle opportunità, dei sogni e delle speranze, ma anche della competizione. Non c’è persona che incontri che non abbia a che fare con il cinema, racconta sorridendo. Ma la competizione di pari passo con la libertà espressiva è forse lo stimolo che le è sempre servito e in una terra che dà un’opportunità a chi ci crede davvero forse è davvero possibile pensare di potercela fare. E’ il caso della nostra giovane attrice, che pur non candidandosi si ritrova a girare due spot per la compagnia telefonica Huawei, che la adotta come volto per il nuovo modello di smartphone P10 e la convince finalmente a investire in un futuro a stelle e strisce. Giulia ora non ha rimpianti e dopo aver terminato il Lee Strasberg Theatre and Film Institute è sempre più convinta che per realizzare la propria identità professionale debba tentare e tenere sempre più porte aperte. Oggi negli Stati Uniti, un domani chissà. Noi facciamo il tifo per lei!
Articolo del
29/06/2017 -
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