Con la presidenza di Guido Fabiani, la Direzione Generale e Artistica di Fabrizio Grifasi e grazie al contributo del MiC – Ministero della Cultura, della Regione Lazio, di Roma Capitale e di Camera di Commercio di Roma, la trentasettesima edizione del Romaeuropa Festival è pronta ad ospitare oltre 400 artiste e artisti dai cinque continenti protagoniste e protagonisti del suo programma di musica, teatro, danza, nuovo circo, arti digitali e creazione per l’infanzia articolato in 74 giorni di programmazione, dall’8 settembre al 20 novembre. Oltre 80 spettacoli e 155 repliche nel fitto calendario di Romaeuropa che si arricchisce di preziose new entry: L’esecuzione live di In C di Terry Riley ad opera dell’Ensemble Casella del Conservatorio A. Casella dell’Aquila - Maestro concertatore Oscar Pizzo - che affiancherà le danzatrici e i danzatori protagonisti della vertiginosa coreografia di Sasha Waltz (in scena il 17 e il 18 settembre nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”); La presenza dell’ensemble Nova Opera, formazione di giovani artisti ucraini che il 28 settembre eseguirà alcune delle più importanti opere dei compositori ucraini contemporanei, in un evento che è anche un segno di solidarietà realizzato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in corealizzazione con Romaeuropa; Intelligenza artificiale e NFT protagoniste di Spleen Machine firmato da Alex Braga: uno show audiovisivo basato su intelligenza artificiale A-MINT creata dallo stesso artista insieme ai professori Riganti e Laudani di Romatre e durante il quale i visual saranno trasformati in realtime in una serie limitata di NFT in blockchain sostenibile EOS dalla piattaforma A-LIVE e regalati agli acquirenti del festival e del concerto; Il calendario di quattro appuntamenti de Le parole delle canzoni, il format ideato dall’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani e ospitato per il secondo anno dal REF nella cornice di Villa Medici – Accademia Di Francia. Un ciclo di incontri tra musiciste e musicisti, scrittrici e scrittori intorno alle parole che nutrono i testi della narrativa, del cantautorato e della musica pop/urban italiana. Ne sono protagoniste e protagonisti: Laila Al Habash con Nadia Terranova (il 20 settembre), Danno (Colle der Fomento) con Zerocalcare (21 settembre), Tutti Fenomeni con Veronica Raimo (23 settembre) e Giovanni Truppi con Giulia Caminito (il 24 settembre); La selezione dei testi del progetto Situazione Drammatica ideato da Tindaro Granata e presentato nell’ambito di Anni Luce con: Il libro delle parole nuove di Simone Corso (segnalazione Romaeuropa per Situazione Drammatica al Premio Hystrio Scritture di scena), Paesaggio estivo con allocco che ascolta di Matteo Caniglia (testo vincitore Premio Hystrio Scritture di scena), Il tempo attorno di Giuliano Scarpinato (segnalazione Romaeuropa per Situazione Drammatica per Riccione Teatro e fra i testi di Scritture. Scuola di drammaturgia di Lucia Calamaro); Infine, la restituzione pubblica dell’ultima ricerca di Wunderbaum, compagnia italo-olandese guidata da Marleen Scholten che il 9 e il 10 novembre farà incontrare con il pubblico i primi materiali del suo Il disperato. La ricerca di futuri possibili attraverso un passato che non si è mai concluso, un invito a coniugare memoria e innovazione cercando nella fine il preludio di un nuovo inizio. È We Want It All l’evento manifesto firmato dall’ICK Dans Amsterdam diretta da Emio Greco e Pieter C. Scholten che aprirà l’8 e il 9 settembre nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” la trentasettesima edizione del Romaeuropa Festival. Con la direzione generale e artistica di Fabrizio Grifasi, la programmazione si svolgerà per oltre due mesi (dall’8 settembre al 20 novembre) tra musica, teatro, danza, nuovo circo, arti digitali e creazione per l’infanzia in 18 spazi della capitale. La settimana inaugurale del festival prosegue il 10 settembre (ancora nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”) con l’unica data italiana del tour Some kind of peace del compositore Ólafur Arnalds: un viaggio introspettivo nel percorso artistico del pluripremiato musicista islandese e nella sua poetica. L’opening affidato a Emio Greco e Pieter C. Scholten celebrerà la collaborazione artistica tra i due grandi coreografi attraverso un inno alla creatività e uno slancio verso il futuro al grido di We Want It All. Selezionando 11 finali dalle loro circa 60 creazioni presentate tra il 1995 e il 2020, il duo italo-olandese, premiato con il golden Swan, la massima onorificenza per la danza in Olanda, costruisce un percorso coreografico in cui ogni finale è una finestra aperta verso un nuovo inizio, la rappresentazione di qualcosa che deve ancora arrivare, come interroga il sottotitolo stesso dello spettacolo: Is this the end? 15 corpi ribelli in scena decostruiscono finali per accoglierne di nuovi e inaspettati in una dimensione in cui il tempo oscilla tra evocazione e immaginazione, mentre il corpo vive sospeso tra passato e futuro, malinconia e utopia, infanzia ed età adulta, innocenza e colpa. Da Bach a Marilyn Manson passando per la chanson francese, i coreografi mescolano atmosfere rock e pop, virtuosismo e classicità, corpi in rivolta e musiche iconiche mentre l’eroico verso di Freddie Mercury «I want it all» si trasforma, in un urlo collettivo di fronte alle crepe del presente: «vogliamo tutto e lo vogliamo adesso!».
Roma Europa festival
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Articolo del
08/09/2022 -
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