(foto di Brunella Giolivo)
CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? di Edward Albee traduzione Monica Capuani regia Antonio Latella con Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Ludovico Fededegni, Paola Giannini dramaturg Linda Dalisi scene Annelisa Zaccheria costumi Graziella Pepe musiche e suono Franco Visioli luci Simone De Angelis assistente al progetto artistico Brunella Giolivo assistente volontaria alla regia Giulia Odetto documentazione video Lucio Fiorentino produzione Teatro Stabile dell'Umbria con il contributo speciale della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli ( Teatro delle Muse-Ancona 12 gennaio 2023 )
Prosegue con successo l'interessante stagione di prosa al teatro delle Muse in Ancona. Questa volta in scena un classico del teatro americano : "Chi ha paura di Virginia Woolf?" di Edward Albee. Un dramma teatrale che ha debuttato a Broadway nel 1962 ed è tuttora plurirappresentato in tutto il mondo. Martha e George sono una coppia di mezza età che ha invitato a casa un giovane collega di lui, Nick, e sua moglie Honey. Tra un bicchiere e l'altro, complici l'ora tarda e i fumi dell'alcool, i quattro si addentrano in una specie di "gioco della verità" che porta le due coppie a mettere a nudo tutto di sé, soprattutto i padroni di casa.
Martha sostanzialmente accusa George di essere un fallito portato in alto professionalmente dal padre di lei, George accusa Martha di essere una bambina viziata buona a nulla. Entrambi approfittano dell'ingenuità dei loro due giovani ospiti per prendersi gioco di loro e dei loro problemi di coppia, quasi "invidiati" nella loro leggerezza di fronte ai cocci di un matrimonio ormai in pezzi come quello di Martha e George. In un crescendo di cupezza, Martha e George, lasciati soli dalla fuga dei loro ospiti, si ritrovano a piangere sul cadavere di un figlio immaginario, che George ha approfittato per far "morire". Ma forse è l'inizio di un nuovo equilibrio.
Antonio Latella , con l'importante supporto drammaturgico di Linda Dialisi, dirige uno spettacolo corposo, ricco di sfaccettature, concentrando l'attenzione sull'importanza della parola. Tutta la storia è contraddistinta da un continuo e ossessivo scambio di battute tra i protagonisti che agiscono in un ambiente gelido ed elegante con lunghe tende verdi, una poltrona, una lampada, dei gatti in porcellana, un pianoforte verticale, uno stereo e un armadio che funge da un lato come bar e dall'altro come via di fuga dalla realtà. Ambientazione perfetta , merito del buon lavoro nelle scene di Annelisa Zaccheria , insieme alle luci di Simone De Angelis , ai costumi di Graziella Pepe e alle musiche di Franco Visioni. Quasi tre ore di spettacolo che cresce di attimo in attimo. Comincia quasi comico per arrivare a momenti di altissima tensione.
In mezzo ci sono deliranti discussioni, pistole volanti, approcci sessuali tra le coppie, alcool, spasmodiche gravidanze, figli scomparsi in maniera tragica, una canzoncina infantile e ossessiva come "Who’s Afraid of the big bad Wolf” mutata per l'occasione in "Who’s Afraid of Virginia Woolf" e persino una testa di coniglio indossata da uno dei protagonisti che sembra un chiaro omaggio al cinema visionario di David Lynch. Di grande interesse il cast, a cominciare da Sonia Bergamasco, una stupenda Martha. L'attrice domina il personaggio con la sua consueta classe. Bravissima a rappresentare i suoi sbalzi di umore con eccessi di follia, lucidità, ironia e anche di sensualità. Da sottolineare il maniacale lavoro sulla voce e i cambi di registro, ma d'altronde parliamo di una delle punte di diamante del teatro italiano, non a caso scelta da Carmelo Bene per il suo ultimo Pinocchio.
Non è da meno Vinicio Marchioni nel ruolo di George. Anche lui tratteggia perfettamente il marito, insegnante di storia soffocato dalla figura imponente del padre di lei. Una recitazione nervosa, fatta di piccoli scatti con frasi sussurrate e con un alto tasso di cinismo. Ottimi anche Ludovico Fededegni nella parte del giovane Nick, docente carrierista di biologia e Paola Giannini nella parte di Honey, sua moglie, stralunata, fragile e indifesa. A fine recita ci sono stati calorosi applausi che hanno sottolineato la bellezza di uno spettacolo avvincente e curato.
Prossimo titolo in cartellone "Così è se vi pare" di Luigi Pirandello con Eros Pagni e la regia di Luca De Fisco, dal 2 al 5 febbraio.
Articolo del
15/01/2023 -
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