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Spellbound Company
Rossini Ouvertures
Teatro Parioli - Roma
13/04/2023
di
Silvia Cinti
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Una delle più grandi manifestazioni di danza contemporanea in Italia è rappresentata dalla compagnia SpellBound fondata nel 1994 dal talentuoso coreografo Mauro Astolfi il quale è riuscito a trasmettere attraverso una spiccata professionalità l’amore verso questa incredibile arte non solo nel territorio italiano ma anche all’estero. Nel 2020 la SpellBound Contemporary Ballet ha raggiunto un importante traguardo festeggiando i venticinque anni di attività.
Al Teatro Parioli di Roma, dal 12 aprile al 16 aprile si può assistere allo spettacolo “Rossini Ouvertures” una creazione del maestro Astolfi che celebra il personaggio di Gioachino Rossini. Questo balletto ha debuttato nel 2017 – la prima mondiale è stata fatta il 25 febbraio al Teatro Rossini di Pesaro – in occasione dei 150 anni dalla morte del grande compositore.
L’intera coreografia della durata di circa un’ora e un quarto è stata realizzata da Mauro Astolfi. Gli interpreti sono nove giovani danzatori di cui quattro uomini Lorenzo Capozzi, Mario Laterza, Mateo Mirdita e Alessandro Piergentili e cinque donne Maria Cossu, Anita Bonavida, Giuliana Mele, Miriam Raffone e Martina Staltari. La scenografia è rappresentata da un’imponente parete composta da diverse ante apribili e movibili in legno. Si intuisce che ci si trova nell’abitazione del musicista per lui un luogo di rifugio e protezione. Nella sua casa convivevano ricordi, passioni e attimi di pura felicità. Qua e là seduzioni e suggestioni intrattengono lo sguardo curioso dello spettatore. Tuttavia oltre a gioire dei propri successi egli era anche terrorizzato dalla paura, un’ombra molto insidiosa, che talvolta si manifestava nel suo vivere quotidiano. Le celebri musiche di Rossini rappresentate in scena dal perpetuo e fluttuante movimento dei ballerini infondono allo spettatore più di un momento estasiante. Le sequenze coreografiche – in ogni passaggio è facilmente riconoscibile il linguaggio autentico e contemporaneo firmato dal coreografo romano – sono perlopiù energiche, giocose e vitali. La tecnica è evidente ma c’è anche molto temperamento da parte dei nove mebri della compagnia. Nel corso della godibile e ben eseguita performance – qualche imperfezione si è registata solo nei momenti corali – la teatralità della danza si plasma alla perfezione con l’incalzante musica. Durante il balletto emerge più di un dettaglio sulla vita del protagonista: dalle lunghissime notti, sempre più insonni alla passione per il godimento fisico fino all’amore per la cucina.
Ad un certo verso la fine dello spettacolo avviene una parentesi molto interessante. Una delle danzatrici si tramuta in una sorta di “nera presenza” che tenta di insinuarsi nei sogni del compositore rappresentato anche lui da uno dei ballerini. “Questa figura nera era la paura della morte, la sua malattia, ma forse anche il suo consigliere, paradossalmente in alcuni momenti l’unica certezza” ha specificato il coreografo.
“Mi sono letteralmente lasciato trasportare ed è stata un’esperienza unica” ha raccontato Mauro Astolfi a proposito dell’ideazione di “Rossini Ouvertures” e, considerando la scarsa presenza di sedie vuote nella platea del Teatro Parioli in questa seconda rappresentazione, l’esibizione è stata senza dubbio per il pubblico romano una gradevole sorpresa.
Articolo del
15/04/2023 -
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