Anche a Fermo è arrivata la chiusura della stagione di prosa con un classico di Arthur Miller "Uno sguardo dal ponte" scritto nel 1949 , rappresentato nel 1955 e diretto cinematograficamente da Sidney Lumet nel 1962.
Ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn e ispirato da un fatto di cronaca, è il dramma della gelosia di Miller. Un grande affresco sociale, ma anche il ritratto di un uomo onesto, Eddie Carbone, compromesso e dilaniato da una morbosa passione.
La regia di Massimo Popolizio è veramente interessante e di taglio cinematografico con primi e secondi piani, campi lunghi, in bilico tra un film noir e cavalleria rusticana , con un ritmo incalzante e travolgente. Rispettoso del testo, propone la prima versione, quella ad atto unico.
Le scene di Marco Rossi ricreano sia l'ambiente del porto, compreso il ponte, sia l'ambiente domestico rappresentato dai mobili che sono fissi o spostati dagli stessi attori e il giradischi che diventa un elemento narrativo fondamentale.
Impreziosiscono il tutto le bellissime luci di Gianni Pollini che oscillano tra un grigio cupo e un giallo acceso, i costumi realistici di Gianluca Sbicca, le musiche suggestive. Lo svolgersi della vicenda è affidato alla narrazione dell'avvocato Alfieri interpretato dal bravissimo Michele Nani che diventa attore e spettatore con tanto di riflessione finale. Massimo Popolizio lo sappiamo, è uno dei più grandi attori di teatro italiani.
Ce lo conferma in questa intensa interpretazione di Eddie Carbone. Una grandissima capacità nel rendere credibili tutte le sfaccettature del personaggio. Una prova completa ed energica, sia nell'uso della voce, che nella mimica facciale. Lo affianca Valentina Sperlì nella parte della moglie Beatrice. Anche lei credibile e perfetta nel ruolo di una donna che cammina a testa alta, dal carattere forte e ragionevole.
Gaja Masciale è la nipote Catherine. La giovane attrice dona leggerezza e vitalità al suo personaggio. Ottimi anche Raffaele Esposito nel ruolo di Marco con un uso incisivo del dialetto siciliano e Lorenzo Grilli uno splendido Rodolfo, dove oltre alla sua capacità attoriale, ha messo in risalto le ottime doti canore (tra vecchie canzoni americane e opera lirica) e anche quelle di ballerino. Completavano il cast Felice Montervino, Marco Mavaracchio e Gabriele Brunelli.
A distanza di tanti anni il testo d Miller risulta ancora attuale e rappresentativo della sua poetica, mettendo in risalto le contraddizioni della società americana, la paura per il diverso, per lo straniero, la povertà, l'immigrazione clandestina, le tensioni familiari.
A fine recita un vero e proprio trionfo, con la compagnia che è ritornata spesso sul palcoscenico a ricevere i calorosi applausi.
Cala il sipario per un'altra fortunata programmazione, scelta con la consueta cura dall'Amat e che conferma l'ottimo stato di salute del teatro e la bellezza di essere spettatori.
Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller Traduzione: Masolino D’Amico Regia: Massimo Popolizio con Massimo Popolizio, Valentina Sperlì , Michele Nani , Raffaele Esposito , Lorenzo Grilli , Gaja Masciale , Felice Montervino , Marco Mavaracchio , Gabriele Brunelli. Scene: Marco Rossi Costumi: Gianluca Sbicca Luci: Gianni Pollini Suono: Alessandro Saviozzi Produzione Compagnia: Umberto Orsini Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT - Teatro Nazionale
Articolo del
02/05/2023 -
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